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L’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro a Palermo, a 30 anni da quello di Totò Riina, ha dominato le prime pagine di molti giornali e siti internazionali.

Europa
In apertura con "El Pais"Daniel Verdù ha offerto ai lettori una dettagliata cronaca dell'arresto. "Il mafioso si era registrato nella clinica sotto il falso nome di Andrea Bonafede. E come sempre è successo in Cosa Nostra, il capo non ha avuto bisogno di fuggire in Paesi esotici e lontani per evitare il suo arresto per tre decenni. A quanto pare, ha sempre abitato vicino alla sua abitazione a Castelvetrano e non ha opposto resistenza quando è stato avvicinato dagli agenti".
"La Vanguardia": E ora? si chiede il quotidiano catalano. “Per il momento, il detenuto è in una cella in una località segreta, dove rimarrà durante la prima fase delle indagini. Secondo i mezzi d’informazione italiani, è atterrato la sera del 16 gennaio con un volo militare all’aeroporto di Pescara, nel centro Italia, ed è molto probabile che sia stato rinchiuso in un carcere di massima sicurezza all’Aquila in regime di 41 bis dedicato ai mafiosi, dove non potrà avere alcun contatto con il mondo esterno”.
La Bbc in una breaking news ha aperto con: “Arrestato in Sicilia il boss mafioso più ricercato d’Italia”.
Stessa scelta dal ‘The Guardian’, che ha aggiunto: “Il presunto boss della mafia siciliana di Cosa Nostra era in fuga da più di 30 anni”. Il giornale ricorda che era “stato condannato in contumacia all’ergastolo per il suo ruolo negli omicidi del 1992 dei procuratori antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” e che “rischia anche l’ergastolo per il suo ruolo negli attentati dinamitardi a Firenze, Roma e Milano che hanno ucciso 10 persone l’anno successivo”.
Restando in Gran Bretagna, Sky News ha accompagnato la notizia dell’arresto con i ringraziamenti alle forze dell’ordine della premier Giorgia Meloni. Prime colonne anche sul 'The Times'.
Anche su “Al Jazeera e “Rtl Boulevard (Olanda) la foto di Matteo Messina Denaro ha occupato le prime pagine.
Il tedesco "Der Spiegel" ha scritto che “è stato arrestato il boss mafioso più ricercato di Italia”, che è “considerato il padrino di Cosa Nostra”. La "Die Welt" ha pubblicato la notizia in prima pagina, definendo Messina Denaro “il capo di Cosa Nostra e il criminale più ricercato d’Italia, già condannato per omicidio e latitante dal 1993”.
La testata tedesca “Bild”: "Arrestato il mafioso più ricercato d'Italia", il titolo, con punto esclamativo a carattere cubitale. La cattura è stata riferita anche da "Frankfurter Allgemeine".
"France 24"
ha messo la notizia dell’arresto di Messina Denaro in prima pagina, parlando dell’operazione condotta dai carabinieri e citando le parole del comandante Pasquale Angelosanto. Anche il quotidiano
francese più letto, "Le Monde", ha ricordato che "il mafioso più ricercato" era inafferrabile da trenta anni, la notizia è pubblicata anche in cirillico, in Ucraina e in Russia. Le vie dell'informazione globale fanno poi sì che l'agenzia di stampa moscovita “Interfax” citi l'americana Associated Press.
"Liberation" ha aperto la sua edizione online con la notizia dell’arresto del “mafioso più ricercato d’Italia”, che era “nella lista del Viminale dei sei criminali più ricercati d’Italia”.

America Latina
Anche in America Latina è stato dato ampio spazio alla notizia: 'Diario de Mexico', "Arrestato il boss di Cosa Nostra Messina Denaro, il più ricercato in Italia"; 'BioBioChile' (Chile) e 'El Ciudadano' (Messico) "Arrestato l'ultimo padrino della mafia siciliana". Anche in Uruguay la notizia dell'arresto è stata ampiamente diffusa: "Montevideo Comm", 'Cade in Italia Messina Denaro, capo di Cosa Nostra ricercato da più di 30 anni'; "Espectador", 'Il padrino invisibile di Cosa Nostra ha una storia segnata dalla crudeltà, motivo per cui Palermo ha festeggiato sapendo del suo arresto lunedì'; "El Heraldo", 'Catturato Matteo Messina Denaro, il boss più ricercato d'Italia'. La notizia è stata riportata anche da “Teledoce”, sempre in Uruguay: ‘Arrestato il mafioso italiano più ricercato, Matteo Messina Denaro, leader di Cosa Nostra’. E poi ancora, Paraguay con il "Diario Popular", ' Arrestato in Italia un boss della mafia da 30 anni in fuga '. E in Argentina con "Diario Hoy", a caratteri cubitali, 'Italia: sfila Matteo Messina Denaro'.

Stati Uniti
Il "Politico" ha ricordato che “era il numero uno nella lista dei latitanti di mafia più ricercati d’Italia ed era latitante dal 1993”. "Vice", sempre Stati Uniti: “Quando i carabinieri hanno condotto Messina Denaro fuori della clinica, le strade si sono riempite di applausi”. “Questo applauso dimostra che non tutti a Palermo sostengono la mafia, anzi’, sottolinea Federico Varese, docente di criminologia alla Oxford university. ‘È stato condannato per crimini molto efferati, molto violenti, quindi è un grande successo per lo stato italiano che sia finalmente in carcere".
Il 'Washington Post' ha aperto con "Il boss mafioso più ricercato d'Italia arrestato dopo 30 anni di latitanza"
"Le autorità lo collegano a dozzine di omicidi negli anni '90, tra cui il rapimento e lo strangolamento del figlio dodicenne di un mafioso, il cui corpo è stato disciolto nell'acido" recitano le prime righe del "New York Times". “Ovviamente la mafia non è sconfitta. Sarebbe un grosso errore pensare che la partita sia finita”.
"Usa Today" ha pubblicato l’ultima foto prima della latitanza e ha sottolineato come Messina Denaro oggi abbia 60 anni.
Spazio alla cattura anche da parte della Cnn che ha pubblicato la prima foto di Matteo Messina Denaro dopo il suo arresto, “il boss della Mafia” e “l’uomo più ricercato d’Italia” che era “ricoverato in una clinica privata”.
La notizia dell’arresto è stata in prima pagina anche dell’Nbc, che ha ricordato come lo scorso settembre la polizia avesse specificato che Messina Denaro impartiva ancora ordini alla criminalità organizzata nonostante avesse adottato un basso profilo. L’emittente Abc invece ha parlato del “latitante numero uno in Italia arrestato a Palermo”.
E poi dall'altra parte del mondo, in Australia con "The Sydney Morning Herald": "Matteo Messina Denaro si trova di fronte a diverse condanne all'ergastolo che dovrebbe scontare in un carcere di massima sicurezza e in condizioni particolarmente restrittive riservate ai principali boss della criminalità organizzata".

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