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Non ci avete fatto caso, ma nessuno si preoccupa di vaccinare i latitanti mafiosi. E questa disattenzione, in un Paese, come il nostro, suona strana. Spieghiamoci meglio. 
Si sa che l'Italia è il Paese dei garantisti, contrario all’ergastolo ostativo, al carcere duro per i mafiosi che non decidono di collaborare, che presuppone l’innocenza del detenuto, o condannato che sia, fino al terzo grado di giudizio; proverbialmente incline alla filosofia della sanatoria in qualsiasi ambito criminale, pronto a offrire il luccicante palcoscenico televisivo quale contraltare al processo penale, simpatizzante verso chi delinque, scostante invece, e fustigatore, verso chi fa il lavoro del magistrato; eternamente alla ricerca della riforma della giustizia che non c’è, zero principi etici e in compenso decine di migliaia di interessi, nobili, meno nobili, poco raccomandabili; meravigliosamente, perfettamente, emblematicamente rappresentato, nel mondo, dalla sua nazionale di calcio che si inginocchia se si inginocchiano i suoi avversari, che resta impalata come gli stoccafissi, messi ad asciugare sotto il vento del nord, se l’avversario, a sua volta, non si inginocchia.
A noi questa storia dei latitanti mafiosi sta dando da pensare. 


il patto sporco 820 546

Sarà vaccinato Matteo Messina Denaro
Appartiene alla nutrita pattuglia dei No Vax? 
Ha fatto solo la prima dose o si è già portato avanti con il richiamo?
Ha accusato qualche lieve disturbo o tutto è filato liscio? 
Dicono che per ragioni del suo lavoro, il capo di Cosa Nostra, grande esperto di stragismo da almeno un trentennio, depositario dei segreti più sconci del duo Mafia-Stato (ci riferiamo, ovviamente, allo Stato che sottoscrisse il Patto Sporco), sia costretto ad andare in lungo e in largo per il mondo, provvisto di un bel mazzo di identità. Tanto nessuno sa - almeno è quello che ci vogliono far credere - chi è veramente. 
Delle due, l'una. 
O Matteo Messina Denaro dispone di una green pass, o, più semplicemente, è rintanato da qualche parte, in attesa che l’immunità di gregge metta in salvo anche uno come lui. 


40 anni mafia lodato bb pb

Sembra che di lui ci si sia dimenticati. 
Si fa di tutto per non pronunciare il suo nome.
Ma i garantisti dell'Italia che non si inginocchia ai valori, dovrebbero dimostrare di essere coraggiosi sino in fondo. Come? 
Battendosi pubblicamente affinché una certa quota di vaccini sia destinata anche ai latitanti mafiosi e stragisti, che non per questo devono essere trattati come carne da macello, nello Stato che fu di Botero e che fu di Beccaria.

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La rubrica di Saverio Lodato

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