Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il capomafia trasferito nel carcere de L'Aquila

Dopo l'arresto del capomafia trapanese, Matteo Messina Denaro, è stata aperta la caccia al covo che è stato individuato in una casa a Campobello di Mazara.
Tutta la notte gli investigatori si sono adoperati nella perquisizione dell'edificio che si troverebbe nel centro abitato. Assieme ai militari del Ros sono al lavoro anche i Ris dei Carabinieri, i Reparti di investigazioni scientifiche. Saranno loro a repertare gli oggetti che si trovano nel covo dell’ex latitante.
Alla perquisizione ha partecipato personalmente il procuratore aggiunto Paolo Guido che da anni indaga sull'ex latitante di Cosa nostra.
Centro di 11 mila abitanti in provincia di Trapani, Campobello è il paese di Giovanni Luppino, l'uomo che, ieri, è stato arrestato assieme al capomafia. Era stato lui, infatti, ad aver accompagnato il capomafia alla clinica Maddalena dove è scattato il blitz. Campobello è a soli 8 chilometri da Castelvetrano, paese di origine di Messina Denaro e della sua famiglia.
Allo stato è emerso che nel covo i Carabinieri del Ros hanno trovato molti abiti di lusso, firmati, diversi profumi, anche questi di lusso, e un arredamento definito “ricercato”. Nel nascondiglio non sono state trovate armi.


guido paolo confsta mmd debphoto

L'intervento del procuratore aggiunto Paolo Guido alla conferenza stampa tenutasi ieri sera sulla cattura del boss trapanese © Deb Photo


L'individuazione del covo e la sua perquisizione è sicuramente un punto cruciale per lo sviluppo delle indagini sulla latitanza del boss. Non solo.
La speranza è quella di trovare documenti che possano svelare la rete di protezione del boss.
E' evidente che sotto la lente degli investigatori vi siano la figura di Luppino, arrestato in flagranza oggi, e di Bonafede, ovvero il soggetto che avrebbe fornito l'identità al boss e la cui posizione è ancora al vaglio degli inquirenti.
Ma le complicità vanno ben oltre l’autista e il proprietario della carta di identità.
Ieri il procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, che coordina le indagini, ha parlato di una borghesia mafiosa che ha protetto la latitanza del latitante.
E poi c'è la ricerca dei documenti con i segreti sulle stragi.
Diversi collaboratori di giustizia, in questi anni, hanno raccontato che il padrino trapanese era custode del tesoro di Totò Riina: documenti top secret che il boss corleonese teneva nel suo nascondiglio prima dell'arresto in via Bernini. Quel covo, nel 1993, non fu perquisito nell'immediatezza ed i documenti non furono mai trovati.


carcere aquila giustizia it

Messina Denaro a L'Aquila

Infine è notizia di oggi che il capomafia trapanese è rinchiuso da ieri nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila. A confermarlo vi sono delle fonti investigative all’Adnkronos. L’ex latitante ha trascorso la prima notte in carcere dopo il trasferimento da Palermo. La struttura carceraria è di massima sicurezza, ha già ospitato personaggi di spicco come Leoluca Bagarella a Totò Riina. Inoltre non è di poco rilievo il dato per cui nell’ospedale del capoluogo c’è un buon centro oncologico.

(notizia in aggiornamento)

ARTICOLI CORRELATI

Arresto Messina Denaro: fine di una impunità (di Stato)

Lodato: ''Se Messina Denaro collaborasse porrebbe fine a sconcio Stato-mafia''

Arresto Messina Denaro, Ardita: ''Interminabile e inaccettabile latitanza''

Arresto Messina Denaro, Di Matteo: ''Stato vincerà quando si farà luce sulle stragi''

''Come ti chiami? Matteo Messina Denaro''. La viva voce del boss trapanese

Matteo Messina Denaro, una latitanza protetta in uno Stato-mafia

Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa nostra l'ultimo latitante stragista - DOCUVIDEO

Arresto Messina Denaro: il commento dei Familiari delle Vittime della Strage di Via dei Georgofili

La Nazionale Italiana non si inginocchia e nessuno vaccina Matteo Messina Denaro
di Saverio Lodato

Cercate bene l'esplosivo destinato a Nino Di Matteo, troverete Matteo Messina Denaro
di Saverio Lodato

Matteo Messina Denaro e la latitanza

Principato: ''Messina Denaro? È protetto da una rete massonica''

Attentato al pm Di Matteo, pentito conferma: ''Messina Denaro mandò un messaggio''

L'azienda più ricca e sanguinaria d'Italia si chiama Mafia, lo dice la Banca d'Italia

Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa nostra protetto dallo Stato-Mafia

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos