Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il Procuratore di Palermo intervistato da La Repubblica

Per porre fine alla fuga del boss le intercettazioni "sono state uno dei pilastri dell'inchiesta. Stiamo parlando di uno strumento indispensabile e irrinunciabile per il contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso. Senza le intercettazioni le indagini non si possono fare oppure non portano a nessun risultato. Questo è un discorso importante che deve essere chiaro una volta per tutte". Così il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, intervistato da La Repubblica, con riferimento all'operazione che ha portato all'arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro
Alla domanda su come sia stato possibile, per l’uomo più ricercato del Paese, farsi curare periodicamente in una clinica privata nel centro di Palermo il Procuratore spiega che si tratta di “un'ulteriore conferma che, nel proprio territorio, i mafiosi sanno sempre come muoversi. Da sempre i latitanti si nascondono vicino casa”. E sulla latitanza "è evidente che ha goduto fino a poche ore fa di una rete di protezione. Ci stiamo lavorando. Le indagini vanno avanti e hanno come obiettivo proprio quello di scoprire i complici che hanno protetto il latitante in tutti questi anni”.
In merito all'organizzazione mafiosa De Lucia spiega: "Cosa Nostra tende a ricostruire i suoi vertici. Adesso dovrà sostituire Matteo Messina Denaro come punto di riferimento per i grandi affari. C'è già chi è pronto a prendere il suo posto". Da qui il monito del procuratore: "Se qualcuno pensa che la partita contro la mafia sia vinta, si sbaglia di grosso. Ora si sposta sulla caccia alla rete di protezioni e connivenze che hanno permesso a Messina Denaro di restare latitante per trent'anni", sottolinea il magistrato, 61 anni, da settembre al vertice dell'ufficio inquirente che ha coordinato le indagini sulla cattura del padrino. 
"A differenza delle camorre - prosegue -, la mafia ha una struttura con una testa sola. Un'organizzazione che, da sempre, si è data queste regole può continuare a vivere, nell'ordinaria amministrazione, senza una struttura centralizzata. Ma al tempo stesso, questa struttura centralizzata rimane fondamentale per poter continuare a prosperare e fare affari", dice il Procuratore. 
Dunque dovrà essere scelto un nuovo padrino? "L'obiettivo è sempre lo stesso: individuare nuovi capi e strutture dirigenti”. 

Foto © Deb Photo

ARTICOLI CORRELATI

A Campobello di Mazara perquisito il covo di Messina Denaro

Arresto Messina Denaro: fine di una impunità (di Stato)

Lodato: ''Se Messina Denaro collaborasse porrebbe fine a sconcio Stato-mafia''

Arresto Messina Denaro, Ardita: ''Interminabile e inaccettabile latitanza''

Arresto Messina Denaro, Di Matteo: ''Stato vincerà quando si farà luce sulle stragi''

''Come ti chiami? Matteo Messina Denaro''. La viva voce del boss trapanese

Comandante Ros, Angelosanto: ''Ora speriamo che Messina Denaro collabori''

Matteo Messina Denaro, una latitanza protetta in uno Stato-mafia

Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa nostra l'ultimo latitante stragista - DOCUVIDEO

Arresto Messina Denaro: il commento dei Familiari delle Vittime della Strage di Via dei Georgofili

La Nazionale Italiana non si inginocchia e nessuno vaccina Matteo Messina Denaro
di Saverio Lodato

Cercate bene l'esplosivo destinato a Nino Di Matteo, troverete Matteo Messina Denaro
di Saverio Lodato

Matteo Messina Denaro e la latitanza

Principato: ''Messina Denaro? È protetto da una rete massonica''

Attentato al pm Di Matteo, pentito conferma: ''Messina Denaro mandò un messaggio''

L'azienda più ricca e sanguinaria d'Italia si chiama Mafia, lo dice la Banca d'Italia

Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa nostra protetto dallo Stato-Mafia

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos