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Gli antimilitaristi: “Si sottoscriveranno accordi commerciali per le armi che distruggono città, massacrano civili, avvelenano terre e fiumi”

E’ destinata a creare tensioni la realizzazione dell’Oval di Torino “Aerospace & defence meetings”, la mostra-mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra, un evento riservato a fabbriche del settore, governi e organizzazioni internazionali, esponenti delle forze armate, compagnie di contractor.
L’evento si tiene ogni due anni, questa è la nona edizione e si realizzerà dal 28 al 30 novembre nel capoluogo piemontese. Come per ogni edizione anche in questa all’Oval si sottoscriveranno accordi commerciali per le armi che, denuncia l’Assemblea Antimilitarista, “distruggono intere città, massacrano civili, avvelenano terre e fiumi”. 600 le aziende che parteciparono alla scorsa edizione, 1300 tra acquirenti, venditori e rappresentanti di 30 governi. Il vero fulcro della convention sono gli incontri bilaterali per stringere accordi di cooperazione e vendita: nel 2021 ce ne furono oltre 7.500.
L’industria aerospaziale produce cacciabombardieri, missili balistici, sistemi di controllo satellitare, elicotteri da combattimento, droni armati per azioni a distanza.
“All’Aerospace and defence meetings si giocano partite mortali per milioni di persone in ogni dove: le armi italiane, in prima fila il colosso pubblico Leonardo, sono presenti su tutti i teatri di guerra”, spiegano i cittadini torinesi contrari alla realizzazione della fiera.
In occasione del mercato delle armi, inoltre, verrà posta la prima pietra della Città dell'aerospazio, nuovo polo bellico nel cuore di Torino. “La guerra che si sta combattendo in Ucraina ha dato un’ulteriore e drammatica spinta verso un riarmo a livello mondiale dagli esiti imprevedibili. La guerra da poco riesplosa con enorme violenza in Palestina rischia di accelerare ulteriormente questo processo. Opporsi alla guerra e al militarismo è un’esigenza imprescindibile”, affermano.
“Tra gli sponsor ospiti del meeting spiccano la Regione Piemonte e la Camera di Commercio subalpina. Settima nel mondo e quarta in Europa, con un giro d’affari di oltre 16.4 miliardi di euro, 47.274 addetti l’industria aerospaziale è un enorme business di morte. La gran parte delle aziende italiane dell’aerospazio si trova in Piemonte, dove il giro d’affari annuale è di 3,9 miliardi euro. I settori produttivi sono strettamente connessi con le università, in primis il Politecnico, e altri settori della formazione.
In Piemonte, ci sono ben cinque attori internazionali di primo piano: Leonardo, Avio Aero, Collins Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC. Gran parte delle industrie mondiali di prima grandezza partecipano alla biennale dell’aerospazio”.
Sabato 18 novembre c’è stata una manifestazione di protesta contro la realizzazione della mostra-mercato e del progetto della Città dell’aerospazio.
“Per fermare la guerra non basta un no. Basi militari, poligoni di tiro, industrie belliche sono a due passi dalle nostre case. Fermarli è possibile: dipende da ciascuno di noi.
Gettiamo sabbia nel motore del militarismo!

Fonte: anarresinfo.org

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