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Trovati i corpi di tre ostaggi uccisi. A Rafah fuggiti oltre 630.000 palestinesi, Guterres: “E’ il conflitto più mortale del mio tempo come segretario generale”

Quattro persone sono state uccise e altre sono rimaste ferite dopo che un aereo israeliano ha bombardato una scuola che ospitava sfollati nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale palestinese Wafa, sottolineando che "l'attacco all'alba alla scuola al-Jaouni ha fatto seguito a una serie di attacchi aerei e di artiglieria notturni da parte delle forze israeliane su case residenziali e rifugi da nord a sud di Gaza".


Italia ed altri 12 Paesi a Israele: “Contrari a operazione a Rafah”

Nel frattempo continuano le pressioni contro Israele da parte della comunità internazionale per l’intervento militare a Rafah. In una lettera al ministro degli esteri israeliano Israel Katz, i titolari degli esteri d'Italia, Canada, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito, Svezia, Australia e Corea del sud, coordinati da Antonio Tajani per la presidenza del G7, ribadiscono "l'opposizione a un'operazione militare su larga scala a Rafah" e "la richiesta di un piano credibile per proteggere" i civili. Israele ha diritto a "esercitare il proprio diritto alla difesa" ma "deve rispettare il diritto internazionale" e l'operazione su larga scala a Rafah "avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile".


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© Imagoeconomica


La lettera comincia ribadendo "con forza il nostro sdegno per il brutale attacco terroristico condotto da Hamas e da altri gruppi terroristici contro Israele, il 7 ottobre" e con la richiesta a Hamas di "rilasciare tutti gli ostaggi immediatamente e senza condizioni". "Continueremo a lavorare per negare ad Hamas la capacità di compiere ulteriori atrocità", scrivono i ministri degli esteri dei 13 Paesi, la maggior parte del G7 e dell'Ue. Ma, affermano, che "nell'esercitare il proprio diritto alla difesa, Israele deve rispettare pienamente il diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale. Vi scriviamo alla luce della devastante e crescente crisi umanitaria in tutta Gaza e desideriamo chiedere al Governo di Israele un'azione urgente per affrontarla". "Ribadiamo - sostengono i ministri degli Esteri - la nostra opposizione a un'operazione militare su larga scala a Rafah, che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile.
Ribadiamo la nostra richiesta di un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile e rispondere alle sue esigenze umanitarie".


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Idf: "Trovati i corpi di 3 ostaggi israeliani a Gaza"

L'Idf ha trovato i corpi di 3 ostaggi israeliani a Gaza: sono stati uccisi il 7 ottobre dopo essere fuggiti dal Nova Festival e i loro cadaveri portati nella Striscia. Lo ha detto in una dichiarazione speciale ai media il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Il recupero è avvenuto con un'operazione congiunta tra lo Shin Bet e l'esercito. Secondo Hagari si tratta di Amit Buskila (28 anni), di Shani Luk (23 anni) e Itzhak Galarenter (56). Tutti e tre erano al Festival musicale di Nova attaccato da Hamas, ma erano riusciti a fuggire rifugiandosi nel kibbutz di Mefalsim a ridosso dall'enclave palestinese dove però erano stati raggiunti dai miliziani e - ha detto Hagari - "uccisi in maniera atroce". I corpi sono stati recuperati nella Striscia e portati in Israele per il riconoscimento.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di avere il "cuore spezzato" alla notizia che l'Idf ha recuperato i corpi degli ostaggi Itzhak Gelerenter, Amit Buskila e Shani Louk uccisi durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre. "Mia moglie Sara ed io soffriamo con le famiglie", ha dichiarato in una nota. "Riporteremo a casa tutti i nostri ostaggi, vivi e morti".


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Benjamin Netanyahu


Oltre 630mila palestinesi fuggiti da Rafah

È salito a oltre 630mila il numero dei palestinesi fuggiti dalla città di Rafah, situata alla frontiera tra Striscia di Gaza e Egitto, per l'intensificazione dell'offensiva militare israeliana. A darne notizia è stata oggi l'agenzia Onu Unrwa.
"Il popolo di Gaza continua ad essere spostato a forza. Dall'inizio dell'offensiva militare contro Rafah il 6 maggio, oltre 630mila persone si sono viste costrette a lasciare la zona”, ha scritto l'agenzia su X.
A proposito di Rafah il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha affermato che “qualsiasi attacco a Rafah è inaccettabile. Infliggerebbe un'altra ondata di dolore e miseria quando avremo bisogno di un'ondata di aiuti salvavita". Guterres è intervenuto in un vertice della Lega degli Stati arabi, aggiungendo che "i cuori si stanno spezzando per i palestinesi di Gaza" e che la guerra è una "ferita" che potrebbe colpire l'intera regione. "Per la sua velocità e portata, è il conflitto più mortale del mio tempo come segretario generale - per i civili, gli operatori umanitari, i giornalisti e i nostri stessi colleghi delle Nazioni Unite", ha aggiunto.

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