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"L’Italia deve rimuovere le anomalie che ha rispetto a diversi Paesi in Europa sul fronte della trasparenza della politica e della lotta alla corruzione: su conflitti di interesse, rapporto tra parlamentari e lobby e regalie ai singoli deputati non abbiamo regole precise e adeguate”.
“Sicuramente anche in altri Paesi europei ci sia bisogno di implementare gli standard sulla lotta alla corruzione. Ma non c’è dubbio che l’Italia per la sua storia dovrebbe essere leader in tal senso. Il Greco (l’organismo anticorruzione ndr) nell’ultimo rapporto è stato chiaro: mancano le regole". Inoltre “tra gli aspetti di maggiore rilevanza c’è sicuramente il rapporto tra il politico e il lobbista: secondo il Greco occorre inserire nel nostro ordinamento, e al più presto, una nuova disciplina che regolamenti in dettaglio il comportamento che il parlamentare deve tenere nei confronti di chi è portatore di interessi privati".
Sono state queste le parole di Antonio Balsamo, sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione in un'intervista rilasciata a 'Repubblica'.
Il magistrato ha rimarcato il fatto che occorrerebbe disciplinare in modo adeguato “quali possono essere i doni, le cortesie, le attenzioni che possono essere lecitamente ricevute da un politico. In Italia tutto è nel vago e si crea una grande zona grigia. Dobbiamo stabilire con precisione quali sono le attività che travalicano la legalità. Ma oltre alle regole occorrono poi strumenti di controllo" ha detto Balsamo ricordando che “in Irlanda gli ex parlamentari per un anno dopo la fine del mandato non possono svolgere attività di lobbying né prestare attività lavorativa in favore di persone che svolgano tale attività.
In Croazia un’ampia serie di pubblici ufficiali, tra cui i parlamentari uscenti, per un anno e mezzo dopo la fine del mandato, non possono accettare incarichi dirigenziali in enti con cui l’autorità pubblica presso cui essi operavano intratteneva rapporti".
Concludendo Balsamo ha affermato che “i nostri rappresentanti non hanno a oggi fatto molto per darsi delle regole in linea con le indicazioni del Consiglio d’Europa".

Fonte: repubblica.it


Foto © Imagoeconomica

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