Niente affidamento in prova ai servizi sociali per Piero Amara. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Roma così l'ex legale esterno di Eni ed Ilva si è costituito nei giorni scorsi nel carcere di Orvieto per scontare una pena residua di 3 anni e 10 mesi di reclusione. Come è noto Amara ha infatti patteggiato più di una condanna per corruzione in atti giudiziari. A Roma e Messina ha ammesso di aver corrotto un pm e alcuni giudici del Consiglio di Stato.
Per ottenere l'affidamento ai servizi sociali aveva depositato una dichiarazione dei pm milanesi Laura Pedio e Paolo Storari che attestavano la sua collaborazione sui racconti dell'esistenza di una presunta loggia massonica coperta denominata Ungheria. Il tribunale, però, non l’ha accordata sia per l’entità della pena, sia per i procedimenti tuttora aperti (potrebbero portare ad altre condanne), sia perché la collaborazione di Amara, piuttosto che da un vero pentimento, potrebbe derivare solo da scelte di “opportunismo” processuale.
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Amara va in carcere: negato affidamento ai servizi sociali
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