Cessate il fuoco durato poche ore, ripresi i combattimenti da parte russa
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha aperto per la prima volta a compromessi con la Russia sul futuro status dei territori della Crimea e del Donbass. "Possiamo discutere e trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere”, ha detto alla ABCZelensky riferendosi alla Crimea e alle "pseudo Repubbliche" separatiste del Donbass. "Sono pronto a un dialogo, non alla capitolazione", ha sottolineato riferendosi a Vladimir Putin. Intanto questa mattina è scattata alle 9, ora locale (le 8 italiane), il cessate il fuoco in Ucraina per permettere l'evacuazione di civili da Kiev, Kharkiv, Mariupol, Chernihiv e Sumy secondo l'accordo siglato ieri a conclusione del terzo incontro negoziale tra la delegazione ucraina e quella Russa dopo il flop dei corridoi umanitari che non hanno avuto alcun esito. Da fonti occidentali, però, sembra che quest’oggi il coprifuoco sia stato violato da parte russa. Il ministero degli Esteri ucraino denuncia che i russi hanno violato il cessate il fuoco tra Zaporizhzhia, dove c'è la centrale nucleare maggiore d'Europa, e Mariupol, sul Mar d'Azov, bombardando i civili in fuga. Inoltre ci sarebbero almeno 300mila persone in "ostaggio" a Mariupol, dove ieri un bambino sarebbe morto di disidratazione. A Sumy l'evacuazione dei civili attraverso il cosiddetto 'corridoio verde' è stata interrotta "a causa dei bombardamenti dei carri armati nemici", riporta l'agenzia ucraina Unian, citando un suo corrispondente nella zona. Tutte le auto in uscita vengono rimandate indietro così come le persone che tentavano di lasciare la città a piedi.
A Sumy all'alba sotto il fuoco russo sono rimaste uccise almeno 21 persone, di cui due bambini. Evacuazioni dovrebbero essere in atto anche da Chernihiv e Kharkiv, città in ginocchio e semi distrutte. Da quest'ultima però il sindaco denuncia: "Siamo vittime di un genocidio, qui non c'è nessun corridoio umanitario". Nel frattempo, da oltreoceano, gli Stati Uniti sono orientati verso lo stop all'import di greggio russo. Già oggi, infatti, il presidente Joe Biden si è apprestato a vietare le importazioni di petrolio d Mosca senza la partecipazione degli alleati europei che hanno minacciato un embargo al petrolio russo. Una minaccia alla quale Mosca ha risposto paventando lo stop alle forniture di gas all’Europa.
Foto © Imagoeconomica
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