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Nuovo avvertimento da Mosca di fronte al possibile scoppio di una terza guerra mondiale

"Una terza guerra mondiale, se scoppiasse, sarebbe nucleare e devastante", a dirlo è stato giorni fa il Ministro degli Esteri russo Serguéi Lavrov, intervenendo alla conferenza sul disarmo di Ginevra con un video registrato. Il monito di Lavrov, riportato da alcuni organi di stampa tra cui RIA e Al Jazeera, arriva dopo i vari pacchetti di sanzioni economiche applicate dall’Occidente - Usa, Ue e NATO - contro Mosca alle quali il braccio destro di Vladimir Putin ha risposto dicendo che "la Russia ha molti amici ed è impossibile isolarla”. Riguardo al nucleare, l'Organismo Internazionale per l’Energia Atomica (OIEA), ha detto che l'esercito russo ha riferito di avere preso il controllo dell’impianto di energia nucleare più grande di Europa, sita nella città di Zaporiyia. 
L’agenzia stampa RIA ha affermato che Lavrov avrebbe detto che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è consapevole che l'unica alternativa alle sanzioni contro la Russia è una terza guerra mondiale che includerebbe l’uso di armi nucleari e che ciò sarebbe devastante. D'altra parte, ai microfoni di Al Jazeera, Lavrov ha aggiunto che la Russia si troverebbe di fronte ad un "pericolo reale" se l’Ucraina ottenesse armi atomiche. "Biden ha esperienza e sa che non c'è alternativa alle sanzioni", ha espresso.
In consonanza con le dichiarazioni del ministro, il massimo dirigente russo, Vladimir Putin, aveva anticipato alcuni giorni fa, durante un incontro con il suo ministro di Difesa, Serguéi Shoigú, di aver attivato la massima allerta delle forze nucleari di Mosca. 
"Ordino ai ministri della Difesa ed al capo dello Stato maggiore delle Forze armate russe (Shoigú e Valeri Guerásimov) di mantenere le forze di dissuasione dell’esercito russo in regime speciale di servizio di combattimento", aveva detto Putin. 
È di vitale importanza comprendere che non si tratta di un gioco dialettico quello che vediamo specchiato nei media, ma può trasformarsi in un pericolo reale. Secondo un recente rapporto, la Russia conta attualmente quasi 6.000 testate nucleari, 5.977 per l’esattezza.
Anche il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, si è detto preoccupato della situazione mettendo in guardia il mondo sulla possibilità che si verifichino "incidenti" con la NATO e sulla possibilità di una “escalation”.
Non ci sono garanzie che non ci saranno incidenti, non ci sono garanzie che non ci possa essere una escalation di questi incidenti in una direzione completamente non necessaria", ha sottolineato Grushko al canale tv Rossiya 24
Grushko, ha insistito che Mosca ha chiesto che la NATO non si espanda verso est. "Se non si riesce a risolvere la situazione attraverso il consenso, sulla base dell'equilibrio di interessi prenderemo le misure che siano necessarie", ha detto.  

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