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Pechino si avvicina a Mosca: "La nostra è un’amicizia duratura"

Ieri a Brest (Bielorussia) si è tenuto il terzo giro di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina. Secondo quanto annunciato su Twitter il consigliere di Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak, ci sono stati “piccoli sviluppi positivi nel miglioramento della logistica per i corridoi umanitari”. Mosca ne ha aperti sei ma “solo verso la Russia”, hanno detto gli ucraini.
La giornata è stata caratterizzata proprio dallo scambio di forti accuse per il fallimento dei corridoi.
"Intense consultazioni sono proseguite sul blocco politico di base delle regole, oltre che su un cessate il fuoco e sulle garanzie di sicurezza", ha aggiunto Podolyak.
Le delegazioni ucraina e russa erano composte nello stesso formato di quelle che avevano partecipato al secondo round dei negoziati. Unico assente, rispetto al primo incontro, è Denis Kireyev, il negoziatore sulla cui sorte si è aperto un giallo. Dato per morto - ucciso per mano dei servizi di Kiev, in una prima versione dei media ucraini - resta infatti ancora il mistero su Kireyev, in un susseguirsi di indiscrezioni e smentite, alcune delle quali di fonte russa negherebbero la sua uccisione.
Nella foto ufficiale dei colloqui in corso, diffusa dal ministero degli Esteri bielorusso, ci sono il consigliere di Zelensky Mykhailo Podolyak, il leader di Servitore del Popolo Davyd Arakhamia, il capo delegazione e ministro della Difesa Oleksii Reznikov e l'ambasciatore presso l'Unione Europea e il Regno Unito Mykola Tochytskyi. Dalle foto dell'incontro, si evince che anche la delegazione russa è la stessa dei precedenti negoziati.
Intanto Kiev ha attaccato Israele: "Mentre il mondo sanziona la Russia per le sue barbare atrocità in Ucraina - ha scritto su twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba -, alcuni preferiscono fare soldi intrisi di sangue ucraino. La compagnia aerea El Al sta accettando pagamenti usando il sistema bancario russo "Mir" progettato per eludere le sanzioni. Un fatto immorale e un duro colpo alle relazioni ucraino-israeliane". Mentre Kiev discute con Tel Aviv, Mosca solidifica l’amicizia con Pechino.
Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, infatti, ha parlato ieri di "amicizia duratura" con la Russia, un'amicizia che è “solida come una roccia”, affermando che i due Paesi contribuiscono a portare "pace e stabilità nel mondo".
Parlando in una conferenza stampa a margine dei lavori annuali del Parlamento, Wang ha aggiunto che "la relazione Cina-Russia non è apprezzata per la sua indipendenza. Si basa sulla non alleanza, sul non confronto e sul non prendere di mira qualsiasi terza parte". I due Paesi "manterranno il focus strategico e continueranno ad approfondire il partenariato strategico globale di coordinamento per una nuova era".
La Cina è inoltre disposta, come ha reso noto il diplomatico, a "fare le necessarie mediazioni" e "a partecipare alla mediazione internazionale" sulla crisi in Ucraina. Su questo punto il ministro degli Esteri Wang Yi, ha aggiunto che Pechino è pronta a continuare a svolgere "un ruolo costruttivo per facilitare il dialogo e per la pace, lavorando a fianco della comunità internazionale per svolgere la necessaria mediazione". “Bisogna prevenire una crisi umanitarie su larga scala”, ha concluso Wang.

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