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La Nato rinuncia alla No fly zone sul Paese: “Potrebbe portare ad un conflitto europeo”

Questa mattina Mosca ha dato il suo via libera ad un cessate il fuoco, a partire dalle 9 locali, per aprire corridoi umanitari per i cittadini di Mariupol e Volnovakha, città sotto assedio russo. Il cessate il fuoco è in corso da alcune ore a Mariupol e dalle 10 il sindaco ha avviato l'evacuazione dei civili dalla città portuale sul Mar d'Azov. La tregua parziale era stata concordata dalla Russia e dall’Ucraina negli ultimi negoziati tenuti nei boschi di Brest questa settimana. L'Ucraina, come ha riferito il ministero degli Interni ucraino, inoltre sta trattando con la Russia per ottenere l'apertura di "corridoi umanitari" come quelli che sono stati concessi a Mariupol questa mattina, anche per altre città ucraine sotto assedio. Nel frattempo, però, si intensificano i combattimenti in altre zone dell'Ucraina, con le forze russe che stanno ponendo un "drammatico" assedio alla strategica Mariupol, nell'Ucraina orientale. Il sindaco della città, Vadim Boichenko ha denunciato "attacchi spietati" e ha chiesto la creazione di un corridoio umanitario: "Per il momento stiamo cercando soluzioni ai problemi umanitari e tutti i modi possibili per far uscire Mariupol dal blocco", ha detto in un messaggio pubblicato sull'account Telegram dell'ufficio del sindaco di questa città di circa 450.000 abitanti, situata sul Mar d'Azov.
Nei giorni scorsi il sindaco di Mariupol era stato accusato da Mosca di aver cercato di assediare la città, distruggendo ponti e treni per impedire ai residenti di uscire. "Per cinque giorni la nostra città natale, la nostra famiglia composta da mezzo milione di persone, è sotto un attacco spietato", ha scritto il sindaco invitando a continuare la resistenza. Sul contesto internazionale, Mosca pare stia cercando di aprire un dialogo anche con gli Stati Uniti come riporta l’agenzia AGI.


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Sul fronte NATO, invece, è polemica sulla decisione di non adottare la No Fly Zone sui cieli ucraini. "Abbiamo la responsabilità, come alleati della Nato, di prevenire che questa guerra si estenda oltre l'Ucraina. Perché sarebbe ancora più pericoloso, più devastante e costerebbe ancora più sofferenza umana", ha spiegato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione straordinaria con i ministri degli Esteri dell'Alleanza atlantica.
"Quindi non interveniamo in Ucraina né sul terreno né nello spazio aereo. Ovviamente l'unico modo per attuare una no fly zone è inviare aerei Nato e abbattere gli aerei russi. La nostra valutazione è che comprendiamo la disperazione ma crediamo che se lo facessimo finiremmo in qualcosa che potrebbe portare a un conflitto europeo che coinvolge molti più Stati e causerebbe molto più sofferenza", ha concluso Stoltenberg.

Foto © Imagoeconomica

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