Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il docente di sociologia del terrorismo: “L’Ucraina è finita, ma tutti coloro che hanno sostenuto questa guerra non possono dirlo”

“Il problema politico del nostro tempo è questo: l’Unione europea è entrata nella guerra in Ucraina senza una strategia e, quindi, senza un’idea del ‘dopo’. Siccome l’Ucraina ha perso la guerra, il dopo è arrivato. E nessuno sa che cosa fare. La classe dirigente dell’Unione europea, sempre più corrotta, ha smarrito la capacità di guida”. Così Alessandro Orsini, docente universitario ed esperto della sociologia del terrorismo.
“Iniziando dal panico che si sta diffondendo in tutti gli ambienti atlantisti, Corriere della Sera incluso, con gli articoli semi-tragici di Paolo Mieli costretto a riconoscere che in Ucraina tutto crolla. Fa eccezione il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Fazzolari che, in piena apparizione mariana in stile Medjugorje ad Atreju, ha visto l’Ucraina vincere trionfalmente sulla Russia”, scrive Orsini su Il Fatto Quotidiano. “Praticamente non c’è punto d’attrito in cui gli ucraini non vengano massacrati tutti i giorni come la reputazione di Mario Draghi che aveva giurato sulla sconfitta della Russia e adesso viene addirittura proposto da Macron come prossimo presidente della Commissione europea in base alla logica secondo cui chi non prende nemmeno un voto occupa le posizioni apicali”. Secondo il professore “la verità è che l’Ucraina è finita, ma tutti coloro che hanno sostenuto questa guerra non possono dirlo. L’Ucraina - ha aggiunto - ha perso la guerra perché combatte per un obiettivo che non può raggiungere ovvero liberare cinque regioni: Crimea, Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk. Draghi è probabilmente il politico più fallito del mondo dopo Ursula von der Leyen e anche il più celebrato”.
Quindi Orsini ha ripreso le parole del capo dei servizi segreti ucraini Budanov che ha parlato di soldati che non vogliono più combattere e dell’ultima mobilitazione abortita. “Con le campane a morto in sottofondo, Budanov ha detto ieri: ‘Si pone la seguente domanda: tutte le persone che volevano venire [nell’esercito], sono venute. Chi viene chiamato ora? Purtroppo non ci sarà una risposta buona. Se non troviamo una motivazione per loro, allora non importa quante persone - forzatamente, non forzatamente o in base ad alcune norme legali - spingeremo nell’esercito, la loro efficienza sarà quasi nulla. In linea di principio, questo è ciò che sta accadendo di recente, e anche questo deve essere riconosciuto con franchezza’. Gli ucraini che scappano all’estero per non combattere sono talmente tanti che Zelensky ha dovuto accrescere vertiginosamente il numero delle donne arruolate”, ha commentato il docente.
Quindi Orsini si è concentrato sul ministro della Difesa Guido Crosetto (in foto).
“Se tutto va bene, a Crosetto andrà malissimo: sarà il ministro della Difesa che dovrà metterci la faccia. Questo spiega l’ansia con cui vorrebbe investire il Parlamento italiano della decisione di inviare l’ottavo ‘pacchetto’ di armi a un morto che cammina grazie alla terapia rivitalizzante della Nato che ha ammazzato un Paese per espandersi al confine con la Russia mandando l’Unione europea in recessione e migliaia di famiglie italiane sul lastrico. In preda al panico, Crosetto rischia di schiantarsi al suolo dall’alto dei suoi due metri e Salvini vorrebbe evitare di trovarsi sotto. Per questo motivo Salvini non vorrebbe inviare altre armi o, in alternativa, chiede che questo sia l’ultimo convoglio funebre. Se tutto andrà bene, sarà un disastro. Accade sempre quando le classi dirigenti si ‘corrompono’ e non sono più in grado di guidare, nel senso inteso dalla teoria della circolazione delle élite di Vilfredo Pareto. I corrotti si sorreggono tra loro”, ha concluso il professore di sociologia del terrorismo. “Il che spiega perché Ursula von der Leyen sarà probabilmente la prossima segretaria della Nato e Draghi il futuro presidente della Commissione europea”.

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Orsini: ''La sconfitta dell'Ucraina è innanzitutto la sconfitta della Nato

Orsini: nel 2024-2025 l'Ucraina cadrà in una tragedia di carattere economico, politico e militar

Orsini: l'offensiva ucraina è fallita ma non bisogna dirlo

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos