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“I signori dei media ricorrono a due strategie per non dire che la controffensiva è un fallimento: la strategia della ‘lente d’ingrandimento’ e quella del ‘domani è un altro giorno’”. Così il professore e sociologo Alessandro Orsini sulle pagine del “Fatto”. Nei giorni scorsi aveva detto che l’offensiva ucraina è fallita, ed oggi ribadendo questo fatto evidenza anche come i media falsifichino la narrazione della guerra in corso.

La strategia della “lente di ingrandimento”, “ingigantisce conquiste ucraine talmente limitate che, cartograficamente parlando, non sono nemmeno visibili sulla mappa - scrive Orsini -. È il caso di Andriivka, a sud di Bakhmut, che equivale grosso modo alla conquista di Villa Lazzaroni a Roma sulla Tuscolana. Con la differenza che Villa Lazzaroni ospita qualche piccolo ripostiglio per gli utensili, mentre Andriivka non ha nemmeno quelli essendo stata rasa al suolo al costo di decine di migliaia di ucraini uccisi e una quantità impressionante di mezzi Nato distrutti. Conquistare Villa Lazzaroni in una settimana è un fallimento reale; conquistarla dopo oltre tre mesi di devastazioni e sofferenze umane indicibili è un fallimento fantasy. La ragione per cui i media ingigantiscono la conquista di Andriivka si spiega con l’intreccio nefasto tra potere politico, giornalismo mainstream e dipartimenti di scienza politica all’italiana”. Un “teatro dell’assurdo”, lo definisce il professore che poi spiega come entra in gioco la strategia del “domani è un altro giorno”.

Questa volta i protagonisti sono gli italiani a cui, sostanzialmente, “bisogna sempre spiegare che la vittoria arriverà domani perché la Nato aveva dimenticato di inviare l’arma magica - spiega Orsini -. Gli ucraini vinceranno grazie agli Himars. Anzi no, grazie ai Samp/T di Crosetto. Anzi no, grazie agli Abrams. Anzi no, grazie alle bombe a grappolo. Anzi no, grazie ai 40 caccia di quarta generazione in primavera però la Russia ne ha 1000 subito”. La strategia del “domani è un altro giorno” consente di “rimandare all’infinito il giorno in cui le televisioni dovranno dichiarare che l’Unione europea è guidata da una classe politica fallita sorretta da una classe mediatica e accademica iper-corrotta”. In tutto ciò, non si dice però che la Russia ha “ammassato circa 100.000 soldati, 900 carri armati e 555 sistemi di artiglieria per lo sfondamento dell’oblast di Kharkiv”. Un assetto molto rilevante che sarà difficile, se non impossibile, da contrastare. È un paradosso: “quando una classe politico-mediatica è perfettamente fallita, si rappresenta come perfettamente vittoriosa. Crosetto aiuta il Corriere della Sera e il Corriere della Sera aiuta Crosetto. In tal modo, un po’ con lo scotch, un po’ con collanti odorosi meno nobili, gli zombie si compattano”.

Foto © Roberto Pisana

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