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Il mercato del fentanyl si sviluppa e vive soprattutto nel deep e nel dark web, attirando l'interesse delle mafie. In particolare la 'Ndrangheta, secondo i servizi di intelligence, sta programmando di immettere questa particolare droga sul mercato europeo.
Per ora, vi è stata solo un'operazione in Italia che ha portato al sequestro di 100mila dosi di fentanyl: l'operazione ‘Painkiller’ della guardia di finanza di Piacenza, culminata con 7 arresti in Italia e 11 in America.
Tuttavia, l'allarme rimane alto: si tratta di una droga 100 volte più potente della morfina e 50 volte più potente dell’eroina, che può trasformare chi la assume in ‘morti che camminano’. Per questo viene chiamata ‘la droga degli zombie’.
Per produrre questa sostanza sono necessari diversi precursori chimici che, secondo l'ultimo rapporto della DEA (Drug Enforcement Administration), sono forniti in gran parte dalla Cina al Cartello messicano di Sinaloa.
Secondo il rapporto, il Cartello di Sinaloa e il Cartello Jalisco Nueva Generación (CJNG) sono "principalmente responsabili della guida dell'attuale epidemia di fentanyl". Interi capitoli sono dedicati a ciascun gruppo, attribuendo loro il controllo sull'approvvigionamento e sul traffico di fentanyl e incolpando i social media per l'espansione delle loro operazioni negli Stati Uniti.


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Rotte di provenienza del Fentanyl


In linea con questa analisi, la Dea fa della "caccia incessante e sconfitta dei due cartelli messicani" la sua massima priorità, e ha creato tre squadre inter-agenzie per smantellare le loro reti.
Questo approccio, però, non tiene conto di una rete molto più ampia che sta dietro la produzione, il trasporto e la distribuzione del fentanyl. Difatti, il commercio di fentanyl inizia con aziende chimiche operanti in sfere legali e illegali, principalmente basate in Cina e India, che esportano le varie sostanze chimiche utilizzate nella produzione di droghe sintetiche in Messico. Broker indipendenti facilitano queste transazioni, spesso mascherate dall'uso della criptovaluta.
Una volta in Messico, molti produttori e "cucinieri" indipendenti e semi-indipendenti sintetizzano il fentanyl, che viene poi miscelato in pillole contraffatte o altre droghe. Questi produttori vendono il prodotto all'ingrosso a varie reti di trasporto in Messico, comprese quelle associate a organizzazioni come il Cartello di Sinaloa e il CJNG.
Ben Westhoff, autore di "Fentanyl Inc.: How Rogue Chemists are Creating the Deadliest Wave of the Opioid Epidemic," ha dichiarato che queste organizzazioni sono all'"epicentro" del commercio illecito e guadagnano la maggior parte dei profitti dal traffico della droga. Tuttavia, ha aggiunto, "anche se riuscissimo a ridurre l'attività dei cartelli, il fentanyl arriverebbe comunque da altri luoghi", cioè dalle reti di approvvigionamento della grande industria chimica.

Per guardare il rapporto: clicca qui!

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