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La comunità palestinese: “Decisione criminale, in violazione dei diritti umani e del diritto internazionale”

Nella giornata di ieri è stata prorogata dal Tribunale di Rishon Le Tzion di 7 giorni - quindi fino al 21 settembre - la detenzione per Khaled El Qaisi, l'italo-palestinese arrestato da Israele lo scorso 31 agosto al valico di frontiera di Allenby con la Giordania. Secondo le fonti, sono ancora in corso le indagini delle autorità di sicurezza israeliane a carico di El Qaisi. Il ricercatore italo-palestinese - che è in contatto con il suo avvocato in Israele - è stato visitato ieri da funzionari dell'ambasciata italiana in Israele.
Riceviamo e divulghiamo la lettera dell’Ass. “Voci nel silenzio” in rappresentanza della comunità palestinese di Palermo.

Khaled ancora detenuto. “Decisione criminale, in violazione dei diritti umani e del diritto internazionale”


A nome della comunità palestinese di Palermo, condanniamo fortemente la decisione dei giudici israeliani che ieri sera hanno prolungato di un'altra settimana la custodia cautelare per Khaled El Qaisi, l'italo-palestinese arrestato lo scorso 31 agosto al valico di frontiera di Allenby con la Giordania mentre tornava da un viaggio a Betlemme con il figlio e la moglie. La conferma è arrivata dall'avvocato Flavio Albertini Rossi, legale della famiglia di Khaled in Italia, e dalla moglie del giovane ricercatore italo-palestinese Francesca Antinucci, che vive a Campobasso e che aveva lanciato il primo appello per la sua liberazione. Quanto deciso dai giudici è criminale e in violazione del diritto internazionale e dei diritti umani.
Stando a quanto riferito da Italo Di Sabato, responsabile nazionale dell'Osservatorio contro la Repressione - che sta seguendo per conto anche della moglie di Khaled la vicenda -, la Procura non ha ancora avanzato alcuna accusa formale.
La cosa ancora più grave è che “Khaled non ha potuto dialogare con il suo legale ma ha incontrato solo un funzionario dell'ambasciata italiana in Israele”, ha detto Di Sabato il quale ha poi aggiunto che il Tribunale di Rishon Le Tzion ha prolungato fino al 21 settembre la detenzione "senza formulare alcuna accusa e con una modalità inspiegabile" precisa Di Sabato.
Dopo l'udienza, ieri pomeriggio Khaled sarebbe stato portato al Centro di detenzione di Petah Tikva. Ribadiamo con forza l’urgenza di scarcerazione immediata di Khaled El Qaisi - tra i fondatori del Centro Documentazione Palestinese, associazione che mira a promuovere la cultura palestinese in Italia - ammanettato il 31 agosto dalle autorità israeliane mentre la moglie e il figlio di 4 anni sono stati allontanati verso il territorio giordano, senza telefono né contanti né contatti. Tra le azioni che si possono fare per fare pressione sul governo italiano e sul Ministero degli affari esteri per intervenire è firmare la petizione che abbiamo lanciato per richiedere la liberazione del giovane italo-palestinese. Una petizione firmata da oltre 25mila persone.
Chiediamo alla società civile tutta di mobilitarsi aderendo ai presidi e agli incontri che si susseguiranno lungo tutto il territorio nazionale. A partire dall’assemblea pubblica odierna che si terrà presso “La Sapienza” di Roma, ore 16, in cui interverranno la moglie, la madre e il legale di Khaled. Ricordiamo, infine, il presidio che si terrà a Palermo sabato 16 alle ore 12 davanti alla Prefettura.

Palermo, 15/09/2023

“Voci nel silenzio”

Tratto da: facebook.com

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