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L’Alta Corte israeliana boccia la riforma della Giustizia di Netanyahu. Il governo attacca i giudici

L’esercito israeliano ha iniziato l’uscita graduale dal settore nord della Striscia di Gaza, nel contesto di un ridispiegamento che prevede il ritorno in Israele di cinque brigate (fra cui due di riservisti) nel corso di questa settimana. Contemporaneamente i combattimenti si intensificano nel settore sud, in particolare a Khan Yunis, a Deir el-Balah e a Bani Suheila. Fonti locali aggiungono che all’estremità sud della Striscia, a Rafah, la popolazione teme l’imminenza di un ingresso di forze israeliane di terra che potrebbero assestarsi sull”Asse Filadelfì, al confine con l’Egitto.
Gli obiettivi della guerra - ha dichiarato il portavoce militare, Daniel Hagari - comportano combattimenti prolungati e noi ci organizziamo adeguatamente. Dobbiamo gestire la distribuzione delle forze sul terreno in maniera complessa, con particolare riferimento alle unità dei riservisti e alle necessità della economia”. “Unità di riservisti torneranno a casa questa settimana, sapendo che la guerra continua e che avremo ancora bisogno di loro nel 2024”. “Una parte dei nostri riservisti tornerà alle loro famiglie e ai loro posti di lavoro già questa settimana - aveva già affermato il portavoce - Questo sarà di aiuto all’economia del nostro mercato”. Hagari ha precisato che questo “aggiustamento” del ricorso alle forze combattenti nella Striscia rientra nei progetti delle forze armate relativi al 2024, “nella convinzione che in tutto l’anno a venire dovremo essere impegnati in combattimenti”. Comunque l’esercito israeliano sarà impegnato in combattimenti per l’intero 2024.
Intanto il governo ha dato istruzione all’esercito di rafforzare - con ostacoli di carattere fisico, assieme con la dislocazione di truppe - le linee di difesa sia a ridosso della striscia di Gaza sia lungo il confine con il Libano.

L’Alta Corte israeliana boccia la riforma della Giustizia di Netanyahu
La Corte Suprema ha deciso di annullare un elemento chiave della riforma giudiziaria intrapresa dal governo Netanyahu: l'emendamento della cosiddetta 'Clausola di ragionevolezza', che il governo aveva qualificato come una legge fondamentale. Otto dei 15 giudici che hanno esaminato la questione si sono espressi contro quell'emendamento (che di fatto annullava la 'Clausola'). Dodici dei 15 giudici hanno inoltre stabilito che la Corte Suprema ha la prerogativa di annullare una legge fondamentale.


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Benjamin Netanyahu © Imagoeconomica


Il ministro israeliano della Giustizia, Yariv Levin, artefice della controversa proposta di riforma giudiziaria, ha accusato i giudici della Corte Suprema di "prendere nelle loro mani tutti i poteri che in una democrazia sono divisi tra i tre rami del governo". Lo riporta il Times of Israel.
La misura cassata dalla Corte prevedeva in particolare di togliere alla magistratura il diritto di pronunciarsi sulla "ragionevolezza" delle decisioni del governo o della Knesset, il parlamento israeliano.

Ucciso un comandante di Hamas
Ieri Tel Aviv ha annunciato anche la morte di uno dei carnefici del kibbutz Kissufim che guidò le milizie di Hamas nel terrificante massacro di civili. Adel Masmah, comandante militare di primo piano di Hamas, è stato ucciso a Deir el-Balah, nel settore meridionale della Striscia di Gaza, da un aereo da combattimento israeliano dopo che il suo nascondiglio era stato localizzato dall’intelligence. Secondo il portavoce militare dell’esercito di Israele Masmah era il comandante locale della unità di élite di Hamas Nukhba e il 7 ottobre, nel giorno in cui l’organizzazione terroristica sferrò il micidiale attacco contro civili e militari israeliani sequestrando anche oltre 200 persone, comandò di persona la cruenta incursione nel kibbutz Kissufim ed inviò due altre unità di Nukhba contro i vicini kibbutz di Beeri e Nirim.


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Dialoghi in corso in Egitto
Secondo alcuni media una delegazione israeliana sarebbe al Cairo, in Egitto, per discutere di un potenziale accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco con Hamas. L’accordo sul tavolo vedrebbe il rilascio di circa 40 ostaggi israeliani in cambio di diverse centinaia di prigionieri palestinesi e una tregua di alcune settimane nella Striscia di Gaza. Non sono arrivate conferme a questa notizia. Hamas, nelle ore precedenti, aveva ribadito che non accetterà di rilasciare gli ostaggi israeliani a Gaza prima della completa cessazione dei combattimenti. Una delegazione di Hamas è al Cairo.

Continuano i lanci di razzi
Più di 20 razzi sono stati lanciati da Hamas contro il centro e il sud di Israele proprio all’inizio del nuovo anno. La maggior parte è stata intercettata dal sistema di difesa missilistico Iron Dome, scrive il Times of Israel. Le sirene hanno suonato in varie località del centro del Paese, tra cui Rehovot, Ness Ziona, Holon, Lod e Modiin, così come Ashdod, Sderot e altre città del sud. Il servizio di ambulanze afferma che non ci sono stati feriti.

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