"La Nato ha sempre giocato d’azzardo in Ucraina. Tutte le sue decisioni, il cento per cento, si sono rivelate disastrose. Manca soltanto l’errore fatale: l’invio di truppe nella convinzione che Putin si spaventi. La Russia vincerà la guerra in Ucraina con le armi convenzionali o con quelle nucleari".
Così il professore e sociologo Alessandro Orsini sul 'Fatto Quotidiano' commentando la fallimentare situazione dell'esercito di Kiev sul fronte di Kharkiv.
"L’Ucraina corre verso la rovina a un ritmo più elevato del previsto - ha scritto Orsini - dissanguata dalla controffensiva, perde roccaforti più velocemente. In ventiquattr’ore la Russia ha conquistato nell’oblast di Kharkiv più territorio di quello conquistato dagli ucraini in quattro mesi di controffensiva. L’esercito ucraino è molto più debole di due anni fa; quello russo, invece, è molto più forte. L’investimento nella guerra e l’esecrazione della diplomazia non hanno causato la liberazione dell’Ucraina, ma la sua distruzione".
Secondo il sociologo non sono molto chiare le intenzioni di Putin: si tratta dello schieramento di 50.000 uomini Sadd "insufficienti a prendere tutto l’oblast".
Le ipotesi sarebbero cinque: "La prima è che Putin stia impiegando la consueta strategia incrementale che consiste nell’aggiungere truppe un po’ alla volta. La seconda ipotesi è che Putin voglia costringere Zelensky a spostare truppe e mezzi da altri fronti per penetrare più agevolmente in altre aree, ad esempio Chasiv Yar, la roccaforte nel Donetsk necessaria per procedere verso Kostantinivka, Kramatorsk e Sloviansk, ultima linea difensiva del Donbass. La terza è che Putin stia impiegando soltanto 50.000 soldati perché confida nel collasso delle linee ucraine. La quarta ipotesi è che i soldati russi siano più di 50.000, ma noi occidentali non lo sappiamo. La quinta è che Putin si accontenti di creare una zona cuscinetto di qualche chilometro senza prendere la città di Kharkiv".
In tutto questo Macron fa la voce grossa invocando l'invio di truppe di terra. Al momento altri leader europei, come Giorgia Meloni e Olaf Scholz, hanno "risposto che non invierebbero soldati in nessun caso. Meloni non vuole spaventare gli italiani offrendo voti a Michele Santoro, Giuseppe Conte o Nicola Fratoianni. Ma questa posizione può cambiare" ha concluso Orsini.
Fonte: ilfattoquotidiano.it
Foto © Roberto Pisana
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