Lunedì 19 febbraio torna "PresaDiretta" (in prima serata su Rai3), il programma di Riccardo Iacona che affronta i grandi temi dell'attualità con uno sguardo attento al nostro Paese e allo scenario globale in costante mutamento. Poiché arriva a una manciata di ore dal pronunciamento della Corte suprema di Londra che, il 20 o il 21, deciderà se Julian Assange, detenuto in attesa di giudizio dall'aprile 2019 nella prigione londinese di massima sicurezza di Belmarsh, avrà ancora la possibilità di ricorrere a qualche organo di giustizia britannico contro la richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti che vorrebbero processarlo con l’”Espionage Act", quello riservato alle spie.
"L'Europa sta imprigionando da cinque anni un giornalista senza che abbia commesso reati - tuona Iacona -. Un paio di anni fa avevamo dedicato ad Assange un lungo reportage, ora abbiamo ripreso i fili della vicenda e seguito nuovamente la lotta di quella donna coraggiosa che è Stella, la moglie di Assange, madre dei suoi due figli. Lei dice che lui è la prova del tradimento della democrazia". Già, la democrazia, un tema che sta assai a cuore a Iacona come dovrebbe essere per ciascuno di noi: "Nella puntata (intitolata "Democrazie sotto attacco”, ndr) analizziamo come si perde la democrazia, il primo segnale è la libertà di stampa. Per farlo siamo andati in Ungheria e in Polonia. La fragilità delle democrazie è il tema dell'anno visto che nel mondo aumentano le dittature. Personaggi come Putin e Netanyahu sono figli di democrazie che sono a rischio e che già funzionano male" osserva Iacona. A questo proposito inevitabile chiedergli il suo pensiero sulla proposta del sottosegretario leghista Alessandro Morelli per un Daspo ai cantanti e agli artisti che esprimono le loro opinioni sul palco: "Non so in quale Paese viva. È una roba in stile ungherese ma in Ungheria non ci sono nemmeno i talk-show, gli oppositori non possono parlare. Qui in Italia sì, perciò si rassegni". Ancora: "Noi cittadini dobbiamo renderci conto che, a furia di perdere quel pezzettino, ti giri e il contesto democratico non esiste più. La democrazia non è mai data e proprio in questo momento bisogna che noi combattiamo e non rinunciamo a nulla di quello che abbiamo anche se dobbiamo difendere i diritti delle minoranze delle minoranze delle minoranze. Basta vedere come gli echi delle politiche sulla famiglia e sulle donne di certi Paese stiano risuonando anche da noi. Tutti noi dobbiamo tornare a un protagonismo politico, trasformarci da clienti in cittadini".
Nelle puntate successive "PresaDiretta" si occuperà, tra gli altri temi, di guerra. “Abbiamo realizzato un reportage su Ucraina, Israele e Libano - ha aggiunto Iacona -. Parleremo anche della parità di genere. Il nostro è un Paese ostile alle donne in tutti i suoi aspetti”. E poi ancora con la sanità pubblica "per vedere anche le cose che funzionano", Stellantis, inquinamento e altro.
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