Previsto l'obbligo di registrare gli incontri e comunicare le informazioni sui viaggi in Paesi terzi
Dopo lo scandalo “Qatargate”, l’Europarlamento cerca di correre ai ripari con un piano, ancora ufficioso, basato su 14 punti pensati per aumentare la trasparenza, favorire il rapporto con Paesi terzi e, soprattutto, impedire che possano ripetersi episodi analoghi.
“Nel nome di David dobbiamo mettere la democrazia e l'integrità al centro della nostra azione - ha ribadito Metsola durante la recente cerimonia in ricordo di Sassoli -. Il Parlamento non è in vendita e l’Europa non può restare sotto attacco da forze internazionali che pensano che il Parlamento possa essere comprato”.
Il piano - che dovrebbe arginare il fenomeno delle ‘porte girevoli’ - è stato presentato dal presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e, come già accade per i commissari europei, prevede un periodo di “cooling off”, un passaggio di “raffreddamento” lungo 12 mesi, durante i quali gli ex eurodeputati non potranno fare lobbying all’interno del Parlamento dopo la fine del loro mandato. Il piano di Metsola, accolto con entusiasmo da “Transparency International” (Ong che si occupa di corruzione anche in ambito politico, ndr) e meno dai liberisti, oltre a prevedere l’introduzione della sezione ‘Integrità’ sulla homepage del sito del Parlamento con informazioni su eventuali sanzioni e regalie, prevede anche l’obbligo, sia per gli eurodeputati che per gli assistenti, di registrare gli incontri con i lobbisti e rendere note tutte le informazioni sui viaggi in Paesi terzi. Gli ex parlamentari, inoltre, non avranno più a disposizione il pass per accedere liberamente all'Eurocamera, avranno pertanto bisogno di un permesso dalla durata giornaliera e saranno vietati incontri e attività di qualsiasi raggruppamento informale di eurodeputati.
Il piano "anticorruzione" - che sarà discusso con i capi dei vari gruppi politici - prevede anche un training speciale rivolto ad eurodeputati e assistenti parlamentari basato su condotta, finanza e whistleblowing (segnalazione di illeciti di pubblico interesse, ndr).
Intanto - ha reso noto il quotidiano “La Stampa” -, a Strasburgo, il 16 gennaio Metsola renderà nota in Aula la richiesta di revoca dell'immunità per Andrea Cozzolino e Marc Tarabella. Eva Kaili - anche lei coinvolta nel caso Qatargate -, dal carcere di Haren, in Belgio, è stata nuovamente interrogata e, l’eurodeputata belga, Maria Arena - non coinvolta nell'inchiesta ma citata dai magistrati che indagano sul caso -, si è dimessa definitivamente dalla presidenza della commissione Diritti Umani. In una lettera ripresa dal quotidiano “La Repubblica”, Maria Arena, ha scritto: "Questa vicenda sporca la mia immagine così come il mio lavoro, principalmente quello che ho svolto all'interno della Sotto-commissione di Diritti Umani. Dichiaro forte e chiaro che non sono in alcun modo coinvolta in questa vicenda. Ma, visti gli attacchi politico-mediatici delle ultime settimane che non fanno male solo alla mia immagine, ma anche a tutto il lavoro svolto all'interno della SottoCommissione, ho deciso di dimettermi dalla carica di presidente".
Fonte: AdnKronos
Foto © Imagoeconomica
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