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Il Parlamento europeo ha avviato una procedura d'urgenza, su richiesta delle autorità giudiziarie belghe, per revocare l'immunità di due eurodeputati in un'indagine per corruzione che coinvolge il Qatar, nota come lo scandalo Qatargate (inchiesta sulle mazzette pagate da Qatar e Marocco che vede il coinvolgimento di eurodeputati di ieri e di oggi, assistenti e altre figure capaci di influenzare le decisioni e i dibattiti all’interno delle istituzioni Ue).
I due eurodeputati interessati sarebbero, secondo fonti citate dall'agenzia Afp, l'italiano Andrea Cozzolino e il belga Marc Tarabella, entrambi membri del gruppo S&D (socialdemocratici). Entrambi sono nel mirino dell'inchiesta che il 9 dicembre ha portato gli inquirenti belgi ad arrestare la vicepresidente del Parlamento europeo, la deputata greca socialista Eva Kaili. Tra gli arrestati anche il suo compagno, Francesco Giorgi, che è anche assistente parlamentare di Cozzolino, e l'ex europarlamentare socialista Pier Antonio Panzeri. Tutti sono accusati di "appartenenza a un'organizzazione criminale", "riciclaggio di denaro" e "corruzione".
Cozzolino e Trabella sarebbero i due accusati di far parte di quella schiera di rappresentanti “amici” dell’organizzazione, come emerso anche dalle testimonianze degli indagati di fronte al giudice Michel Claise. 
Va evidenziato che i nomi verranno ufficialmente comunicati dalla presidente il 16 gennaio, all’apertura della Plenaria.
Successivamente la richiesta sarà trasmessa alla commissione giuridica del Parlamento europeo per una proposta di decisione: “Fin dal primo momento il Parlamento europeo ha fatto tutto ciò che era in suo potere per fornire assistenza alle indagini e continueremo a garantire che non ci sia impunità – si legge nella nota diffusa – I responsabili troveranno questo Parlamento dalla parte della legge. La corruzione non può pagare e faremo di tutto per combatterla”. 
Il coinvolgimento di Cozzolino potrebbe significare lo sviluppo del filone delle indagini sulle presunte pressioni da parte del Marocco. Il parlamentare italiano del Pd, che dopo lo scandalo ha lasciato la presidenza della delegazione per i rapporti con gli Stati del Maghreb all'Eurocamera, ha finora rivendicato la sua estraneità ai fatti e chiesto di essere ascoltato dagli inquirenti. Quanto a Tarabella, secondo fonti di stampa, negli interrogatori sarebbero stati gli stessi Panzeri e Giorgi a muovere accuse contro l'eurodeputato belga di origini italiane, già autosospesosi dal gruppo dei socialisti. L'interessato sostiene di non aver mai ricevuto prebende dal Qatar, anche se agli atti risultano suoi interventi di elogio al paese del Golfo per le riforme del lavoro in vista dei Mondiali.
Intanto il legale dell'eurodeputato belga Tarabella ha affermato che il suo assistito "è favorevole" alla revoca della sua immunità parlamentare non appena sarà richiesta dalla Giustizia, perché "non si nasconde dietro questa immunità". "Fin dall'inizio di questo caso, Marc Tarabella ha ripetuto di essere a disposizione della giustizia e ha anche chiesto di essere ascoltato rapidamente per potersi difendere - ha affermato l'avvocato Maxim Toller in un messaggio all'agenzia Belga.
Il regolamento Ue prevede che le richieste di revoca dell’immunità siano annunciate dal Presidente in plenaria e quindi deferite alla commissione competente, in questo caso la Commissione giuridica. 
Questa deve nominare un relatore, i casi vengono presentati in una riunione della commissione e può aver luogo un’audizione. 
Il progetto di relazione sarà discusso e votato nella stessa commissione che poi adotta una raccomandazione affinché l’intero Parlamento approvi o respinga la richiesta. Tutti i casi di immunità sono considerati a porte chiuse. 
La raccomandazione viene quindi sottoposta alla plenaria. Se adottata dall’Aula a maggioranza semplice, la presidente comunica immediatamente la decisione del Parlamento al deputato o ai deputati interessati e all’autorità nazionale competente. La presidente ha chiesto a tutti i servizi e alle commissioni di dare priorità a questa procedura in vista della sua conclusione entro il 13 febbraio 2023, conclude la nota dell’istituzione brussellese.

Foto © Imagoeconomica

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