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Giovedì il voto finale
di AMDuemila
La Camera ha approvato la fiducia sul decreto legge intercettazioni - già licenziato dal Senato - con 304 sì e 226 no e un solo astenuto. Come previsto dalla conferenza dei capigruppo l'esame del provvedimento proseguirà giovedì, con dichiarazioni di voto alle 19 e votazione finale intorno alle 20.30.
Il calendario è stato deciso durante la riunione dei capigruppo grazie alla mediazione del presidente Roberto Fico: si è arrivati al compromesso di non concludere subito le votazioni per permettere di iniziare subito la discussione del decreto Coronavirus in commissione Affari sociali.

Cosa prevede il testo
Dal via libera in Consiglio dei ministri, a fine dicembre, al primo sì di palazzo Madama, il testo del provvedimento ha subito diverse modifiche, in un percorso non privo di ostacoli. Non sono mancati momenti di tensione all'interno della maggioranza, con vertici e trattative che hanno portato i giallorossi a trovare solo all'ultimo momento un punto di mediazione.
Divieto pubblicazione per intercettazioni irrilevanti: giro di vite sulla diffusione delle telefonate. Il decreto introduce una più chiara disciplina del trattamento giuridico a cui vengono sottoposte le intercettazioni cosiddette 'irrilevanti', rispetto agli 'ascolti' rilevanti. Le intercettazioni irrilevanti sono coperte dal segreto, quindi non saranno mai pubblicabili. Quelle rilevanti, invece, essendo inserite nel fascicolo, saranno pubbliche e quindi possono essere diffuse.
Su rilevanza decide il Pm, e poi il Gip: la valutazione sulla rilevanza delle intercettazioni viene rimessa al pubblico ministero e, poi, al giudice per le indagini preliminari. Sarà dunque il pm - e non la polizia giudiziaria come previsto dalla precedente riforma Orlando - a dover selezionare il materiale per stabilire quali siano le intercettazioni di rilievo per le indagini e quelle, invece, irrilevanti.
Stretta su privacy: il pubblico ministero dovrà vigilare affinché nella trascrizione delle intercettazioni non siano riportate espressioni 'sensibili'. La norma vale anche per le intercettazioni rilevanti, che dovranno essere depurate dai cosiddetti 'dati sensibili'. - Intercettazioni e "reati diversi": le intercettazioni si potranno utilizzare come prova di reati diversi rispetto a quelli per cui erano state disposte solo se "rilevanti e indispensabili" per l'accertamento del reato. E, comunque, solo per quei reati intercettabili.
Trojan: è una delle norme che più ha suscitato le critiche delle opposizioni. I captatori informatici sono equiparati alle intercettazioni ambientali e viene introdotto l'obbligo di motivazione ulteriore che ne giustifichi l'utilizzo. Tuttavia, sarà possibile utilizzare i trojan non solo per i reati contro la pubblica amministrazione commessi dai pubblici ufficiali, ma anche per quelli commessi dagli 'incaricati di pubblico servizio', purché si tratti di reati punibili con la reclusione oltre i 5 anni. Inoltre, l'intercettazione attraverso captatore, come avviene nel caso di reati che coinvolgono pubblici ufficiali, potrà avvenire anche dentro le mura di casa.

AGGIORNAMENTO 28 FEBBRAIO 2020
A 48 ore dalla scadenza per la conversione, la Camera ha approvato in via definitiva il decreto sulle intercettazioni che è ora legge. I voti a favore sono stati 246, 169 invece i no.
Tra le modifiche introdotte al testo varato dal Consiglio dei ministri a dicembre, c’è il rinvio di altri due mesi dell’entrata in vigore della riforma. Sarà operativa quindi dal primo maggio. L’obiettivo è dare tempo alle procure per avere attrezzarsi con i nuovi strumenti previsti, come l’archivio digitale delle intercettazioni.

Foto © Imagoeconomica

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