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Avevano chiesto la scorta, altre due persone sono rimaste ferite

I colpi di un'arma da fuoco hanno spezzato il clamore che c’era intorno alla candidata a sindaco di Celaya, Bertha Gisela Gaytán. La donna stava transitando per la via pubblica dopo aver lasciato il locale in cui aveva dialogato con i suoi sostenitori e con i giornalisti in vista del suo primo giorno di campagna politica, occasione in cui aveva proprio detto di aver chiesto sicurezza per sé e per i suoi collaboratori. Ma in meno di dieci secondi la gioia si è trasformata in dolore, impotenza e paura. Gisela Gaytan è stata colpita da sei proiettili. Il sicario o i sicari si sono ovviamente subito allontanati dal luogo dell’agguato. Alcuni proiettili hanno colpito anche tre persone che accompagnavano Gaytán, una delle quali è il candidato Adrián Guerrero, del suo stesso partito, che poche ore dopo è deceduto in un centro ospedaliero. Nessuno è riuscito a fermare gli assassini. Ancora una volta a Celaya, nella regione di Guanajuato, si è  verificato un altro bagno di sangue con un bilancio di due morti e due feriti da arma da fuoco.
L'agguato ha avuto luogo nella località di San Miguel Octopán e la vittima era una donna che si è dedicata tenacemente alla vita politica come membro del Movimento di Rigenerazione Nazionale (MORENA). Il tutto è avvenuto in una zona in cui la violenza sta aumentando con estrema intensità negli ultimi mesi; la maggior parte delle vittime sono funzionari di polizia, o persone che svolgono attività politiche, come è avvenuto in questo caso.
Questo nuovo episodio che ha sconvolto tutti è stato sicuramente pianificato e sono state prese tutte le precauzioni possibili per metterlo a segno e mettere al sicuro gli assassini. Infatti, ad oggi non c’è traccia di loro. La polizia sta effettuando le indagini.
Intanto la popolazione locale è molto spaventata. Nel momento in cui è stato commesso il crimine coloro che circondavano Gaytán con bandiere e gridavano slogan politici con toni di festa, sono rimasti paralizzati dalla paura. I killer erano sicuramente in mezzo alla folla.
Con l'obiettivo da colpire a pochi passi. Impossibile non centrarlo. E lo hanno fatto. Hanno colpito il bersaglio. E mentre la candidata cadeva agonizzante a terra, tre persone, tra cui Adrian Guerrero, venivano colpite da altri proiettili. Molte persone sono scappate in preda al panico. Ovviamente non ci si aspettava un'azione così violenta, e non c'erano guardie del corpo addestrate attorno a Gaytán per neutralizzare l'attacco o, se non altro, per fermare i sicari. Purtroppo il contesto era favorevole ad un agguato con queste caratteristiche.
Ma c'è un dettaglio sul quale le autorità sicuramente indagheranno, una volta esaminate le immagini dell'accaduto. Uno dei testimoni oculari, che ha filmato con il suo cellulare, ha colto immagini in cui si può vedere perfettamente come, qualche  secondo prima, un motociclista osservava attentamente il punto dove si trovava la candidata sindaco, circondata da persone. L’individuo si è poi spostato pochi secondi dopo gli spari. Lo si vede anche in prossimità di un veicolo grigio.
Le ripercussioni del delitto non si sono fatte attendere sul piano politico. Richard Sheffield, candidato al Senato della Repubblica per Guanajuato, ha puntato il dito contro il governatore di Guanajuato, Diego Sinhue Rodríguez Vallejo, accusandolo della mancanza di sicurezza intorno alla candidata Gaytán e ha dichiarato sul suo account Twitter: “Questo fatto non resterà impunito; coordineremo gli sforzi affinché i candidati alle cariche pubbliche abbiano protezione dalle autorità”.
Alma Alcaraz, aspirante del Movimento Morena al governatorato di Guanajuato, ha dichiarato alla stampa locale e internazionale: La nostra candidata per Celaya, Gisela Gaytán, è stata assassinata perché Morenista. Questo è qualcosa che ci fa arrabbiare, siamo scioccati, siamo in lutto. Sospendiamo le attività della campagna elettorale”.
Gisela Gaytán, nel corso della presentazione del suo programma politico e durante il dialogo con i giornalisti e i suoi collaboratori e simpatizzanti, ha riferito di aver chiesto la scorta, ma non le era ancora stata assegnata poiché l'ordine era bloccato all'Istituto Elettorale di Guanajuato per l’iter burocratico. Questo aspetto è oggetto di indagini approfondite. E i risultati di questo ritardo nel soddisfare tale richiesta (dato che la violenza politica è all'ordine del giorno) si sono palesati tragicamente nel pomeriggio di questo lunedì 1° aprile. Sarà stato un ritardo burocratico o un modo per liberare la zona dell'attentato a favore dei sicari? Si suppone che la polizia indagherà su questa linea.
Tali violenze, ormai consuete in queste regioni, ci lasciano ancora una volta attoniti. Ci indignano profondamente. Ci distruggono emotivamente perché sono il fedele riflesso di un'azione coordinata del potere criminale in tutta la nostra America Latina.
Il sistema criminale integrato, per mezzo della violenza, cerca, passo dopo passo, di marcare la sua presenza. Falciando vite e speranze, specialmente nell’ambito dei settori politici onesti in cui ci sono iniziative per denunciarli e affrontarli.
Bertha Gisela Gaytán era una donna onesta. Una persona con ideali di giustizia, con una coscienza sociale, preoccupata per la società in cui viveva. Di conseguenza è  stata ritenuta obiettivo principale del crimine imperante in quella zona del territorio messicano. Adrián Gerrero, che faceva parte dello schieramento di Gaytán, probabilmente portava i suoi stessi valori.
L'orrore di tutta questa situazione è che la criminalità organizzata continua a godere di questa ricorrente impunità, all'interno dei confini del Messico. Quella ricorrente impunità che attenta, spudoratamente, a tutto ciò che è sinonimo di libertà o di Stato di diritto.
Quell'impunità che ci ha strappato una donna e un uomo onesti, coraggiosi e impegnati nella collettività; entrambi impegnati a lavorare in politica, abbracciati alla verità.
Non gli hanno permesso di fare un altro passo in quella direzione. Senza dubbio Gisela Gaytán era una donna con la D maiuscola il cui percorso prometteva trasparenza e incorruttibilità. Come anche Adrian Gerrero era un altro essere umano di uguale valore, di uguale profilo.
Senza dubbio. Riposino in pace Gisela e Adrian. Sarà fatta loro giustizia.
(2 Aprile 2024)

Foto tratta 24horaspuebla

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