di Lucas Gabriel Martins
Attaccati in Brasile: due morti della tribù Guajajara
Due indigeni della tribù Guajajara sono morti sabato 7 dicembre: Firmino Guajajara e Raimundo Guajajara sono stati colpiti da colpi sparati dall'occupante di un veicolo mentre ritornavano da una riunione per i diritti degli indigeni. Diritti sempre più ignorati dall'attuale governo di Jair Bolsonaro. Altri due indigeni sono rimasti feriti e i loro nomi non sono stati resi noti per tutelare la loro sicurezza.
Ciò è accaduto nella riserva indigena di Cana Brava, che si trova a pochi chilometri da dove, il 1° novembre 2019, è stato assassinato anche Paulino Guajajara "Il guardiano della foresta".
Jair Bolsonaro ha dichiarato pubblicamente di voler ridurre/abolire i diritti indigeni, oltre ad avere incentivato lo sfruttamento delle loro terre che continuano ad essere invase da commercianti di legname e minatori.
Questi crimini sono il riflesso dell'odio diffuso da Bolsonaro contro i popoli originari. Il presidente dovrebbe rispettare la Costituzione Federale e garantire la tutela della vita di tutti gli indigeni e dell'ecosistema, ma purtroppo quello che vediamo è esattamente il contrario. Vediamo un Presidente che incoraggia questo tipo di azioni, negando il diritto all'esistenza degli indigeni e fomentando il male storico del razzismo che è ancora molto presente nel popolo brasiliano.
La persecuzione degli indigeni aumenta ogni giorno. Secondo la Società Maranhense per i Diritti Umani, (SMDH), tra il 2016 e il 2019, sono stati uccisi 13 indigeni e nessun colpevole è stato identificato.
"Quanto dobbiamo aspettare?
Chi sarà il prossimo? È necessario che le autorità rivolgano il loro sguardo verso i popoli indigeni, ci sono dei morti in nome dell'odio e del pregiudizio.
Pretendiamo giustizia.
Non più una goccia di sangue indigeno"!
Sonia Guajajara - Leader Indigena.
Foto di copertina: www.salvalaselva.org