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Ad Avdiivka i russi compromettono le linee di rifornimento ucraine. Mosca riceve in media il triplo delle forniture militari rispetto a Kiev

L'Ucraina non demorde nel tentare di aprirsi una breccia al di là del fiume Dnipro al fine di creare una testa di ponte permanente, in grado di lanciarsi in un'offensiva verso il Mar D'Azov.
Nel merito, il capo di gabinetto del presidente ucraino, Andriy Ermak, ha ammesso, per la prima volta, che le forze ucraine nella regione di Kherson hanno conquistato un punto d’appoggio sulla riva Orientale, aprendo potenzialmente una nuova linea di attacco verso la Crimea. “Contro ogni previsione, le forze di difesa ucraine hanno conquistato un punto d’appoggio sulla riva del Dnipro”, ha dichiarato Yermak in un discorso al think tank Hudson Institute negli Stati Uniti.  Dall’altra parte, le autorità russe sostengono di aver fermato le forze dell'AFU che ora sarebbero bloccate vicino al villaggio di Krynki, costrette a subire pesanti bombardamenti da parte dell'artiglieria russa.
"Il nemico è bloccato a Krynki, per lui è organizzato un inferno di fuoco: bombe, missili, munizioni di sistemi lanciafiamme pesanti, proiettili di artiglieria e droni volano contro di lui", afferma il governatore della regione di Kherson Vladimir Saldo sul suo canale Telegram, precisando che solo negli ultimi due o tre giorni, le perdite totali del nemico ammontano a circa un centinaio di militanti.
Secondo il funzionario, la leadership militare ucraina ha raccolto le migliori attrezzature per la guerra elettronica e ha trasferito lì anche il meglio delle unità e dei mercenari rimanenti. Citando  dati di intelligence, ha poi pubblicato un piano delle forze armate ucraine che prevede la cattura di Aleshki entro il 1 novembre, Novaya Kakhovka entro il 15 novembre, Chaplinka entro il 1 dicembre e Genichesk entro il 15 dicembre.
"Questa è stata l'ultima possibilità per Zelenskyj di ingraziarsi i suoi padroni. Tuttavia, è già ovvio che questi piani, come quello di Barbarossa, sono andati all'inferno. I militanti del regime di Kiev non hanno alcuna possibilità di irrompere nello spazio operativo", ha concluso Saldo.
Secondo una fonte del quotidiano Ria Novosti ieri, per tutta la giornata, le forze armate ucraine hanno sparato contro le infrastrutture civili della regione e più di 75 proiettili di cannoni sono stati sparati contro gli insediamenti sulla riva sinistra della regione di Kherson.

Ad Avdiivka i russi compromettono le linee di rifornimento ucraine
L'assalto a tenaglia della città di Avdiivka, a nord di Donetsk, ha condotto le forze russe ad ottenere un nuovo vantaggio tattico nelle operazioni di accerchiamento. Come riportato dal Bild, le forze armate RF stanno gradualmente conquistando il villaggio di Stepove (Petrovskoye), posto 3 chilometri a nord della città, ottenendo inoltre progressi verso la linea ferroviaria: un guadagno territoriale che potrebbe complicare il rifornimento del gruppo ucraino e dei civili.
I russi subiscono enormi perdite, ma stanno gradualmente facendo progressi”, conclude la pubblicazione.


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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che la sera del 14 novembre aveva definito “molto intenso” l’assalto russo ad Avdiivka, ha continuato oggi a rimarcare sul logorio delle forze attaccanti. “La Russia sta già perdendo uomini e attrezzature vicino ad Avdiivka più velocemente e su scala più ampia rispetto, ad esempio, vicino a BakhmutPiù forze russe verranno distrutte vicino ad Avdiivka, peggiore sarà la situazione complessiva per il nemico e il corso complessivo di questa guerra”, ha concluso il leader.
I commissari militari di Mosca riferiscono che le forze armate RF continuano ad attaccare Stepove da tre lati, a nord-ovest di Krasnogorovka, a nord del villaggio turistico "Tochmash” e alla cokeria Avdeevskij, cercando di creare una testa di ponte alla periferia della zona industriale.

Mosca riceve in media il triplo delle forniture militari rispetto a Kiev
La guerra di logoramento ad oltranza non può che favorire Mosca. A dirlo questa volta sono i numeri ricavati dalle infografiche pubblicate da Volodymyr Dacenko, editorialista di Forbes Ucraina ed ex membro del team di riforma del ministero della Difesa ucraino.
Stando ai dati resi pubblici sulla piattaforma Twitter, l’esercito russo riceve ogni mese un quantitativo 3 volte superiore di carri armati, veicoli da combattimento di fanteria, artiglieria semovente e altro equipaggiamento rispetto alle forze armate ucraine.
In particolare negli ultimi 10 mesi di guerra le forze armate dell'Ucraina hanno ricevuto circa 28 carri armati al mese, mentre la Federazione Russa ne ha guadagnati 100 unità. Per quanto riguarda i veicoli di fanteria, Kiev ne ha ricevuti in media 35 unità, mentre Mosca almeno 100; dal punto di vista dell’artiglieria semovente il gap è di 7 contro 50; per i sistemi MLRS addirittura di 0 contro 23, mentre per quanto riguarda i missili/droni si parla di poche dozzine di unità a fronte di un migliaio appannaggio dei russi.
In generale, vediamo che gli sforzi occidentali per fornire armi pesanti nel primo anno sono stati significativamente maggiori e hanno raggiunto il picco nel periodo gennaio-febbraio 2023. Ulteriori forniture di armi all’Ucraina hanno dovuto affrontare due problemi principali: la mancanza di una chiara strategia per sostenere l’Ucraina dopo l’inizio della controffensiva; blocco dei finanziamenti a causa di processi politici all’interno dei paesi”, scrive Datsenko.

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