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Il documentario è la quarta puntata della serie Mafia Connection. Una produzione Videa Next Station per Warner Bros. Discovery

È dal giugno 1993 che di Matteo Messina Denaro, l’ultimo padrino di Cosa nostra, si è persa ogni traccia. Una latitanza di lusso, favorita non solo dall’omertà dei fedelissimi, ma anche da depistaggi e tradimenti da parte di uomini infedeli dello Stato. Trent’anni di ricerche e imbarazzanti buchi nell’acqua sono al centro di “Caccia all’ultimo padrino”, il documentario - in onda il 15 ottobre alle 21:25 su Nove e già disponibile su discovery+ - che rimette insieme i pezzi di questa lunga e fallimentare rincorsa al latitante italiano più ricercato al mondo.

A fare da contraltare al racconto di cacciatori, magistrati e investigatori, la testimonianza esclusiva di Francesco Mesi, condannato per essere stato uno dei favoreggiatori del superlatitante. Mesi infatti, oltre a essere il fratello di Maria, presunta amante del boss a fine anni ’90, è stato l’autista di Matteo Messina Denaro durante i primi anni di fuga.
“Caccia all’ultimo padrino” racconta di complici e pedine di intrighi che partono da ambienti dichiaratamente mafiosi e si spingono fino ai palazzi del potere. Lì dove Cosa Nostra è stata capace di infiltrarsi, anche grazie a una rete massonica devota a Messina Denaro.
Il documentario, scritto da Lorenzo Avola con la regia di Ram Pace, è il quarto episodio di Mafia Connection, la serie ideata da Carmen Vogani e condotta dal giornalista Nello Trocchia. Una produzione Videa Next Station per Warner Bros. Discovery.

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