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Seconda parte dell'intervista all'ex Gran Maestro del Goi

“Il piano di trasformazione dell'Italia non è stato realizzato da Gelli o dalla P2. E' un piano che è andato avanti e che è diventato un asse portante del berlusconismo, che continuerà”. Sono queste le dichiarazioni del professore Giuliano Di Bernardo, uomo chiave nella storia della massoneria italiana, che in questa seconda parte ha ripercorso diversi momenti vissuti al vertice del Grande Oriente d'Italia (fu eletto l'11 marzo 1990). In particolare si è concentrato sulla figura di Licio Gelli e il ruolo avuto dalla P2 nel corso del tempo, evidenziando un dato: “Tutto ciò che Gelli ha fatto nel mondo, dal piano di rinascita, alla corruzione, a tutto quello che ha fatto, anche rispetto ad alcuni attentati, lo ha fatto come massone del Grande Oriente d'Italia, con una loggia del Grande Oriente d'Italia e con il consenso dei Gran Maestri”.
Di Bernardo, che ha anche confermato l'esistenza degli elenchi segreti degli iscritti alla P2, ha analizzato gli effetti minimi che ha provocato la legge Spadolini-Anselmi sul mondo della massoneria. Quindi è tornato a scagliarsi contro i silenzi ed i negazionismi sulle vicende torbide che hanno riguardato la massoneria nella storia del Paese, tanto nel passato quanto nel presente: “Finchè il Grande Oriente non avrà il coraggio di affrontare questo problema, non uscirà mai da questo stato di inferiorità e non consentirà mai all'Italia di fare luce su un periodo oscuro della sua storia”.  

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