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"Neo pentito Liuzzo parla di rapporti Rosmini-Matacena e di Scajola"
di Aaron Pettinari


Colpo di scena al processo Breakfast, in corso davanti al Tribunale di Reggio Calabria e che vede tra gli imputati l’ex ministro degli Interni Claudio Scajola, oggi sindaco di Imperia, la moglie di Matacena, Chiara Rizzo, la segretaria dei due coniugi, Mariagrazia Fiordelisi, e il loro braccio operativo, Martino Politi, tutti accusati di aver aiutato Matacena a sottrarsi all’esecuzione della condanna occultando anche il suo patrimonio.
Ieri si sarebbe dovuta tenere la discussione dell'avvocato Cristina Dello Siesto, difensore dell'imputata Fiordalisi ma il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, ha chiesto ufficialmente l'interruzione della discussione per riaprire il dibattimento, in base agli articoli art.507-523 comma 6, per sentire il neo collaboratore di giustizia, ex appartenente alla cosca Rosmini, Giuseppe Stefano Tito Liuzzo. "Da un mese collabora con la giustizia Giuseppe Stefano Tito Liuzzo, interessato da sentenza definitiva di condanna 'Araba Fenice' - ha spiegato il pm rivolgendosi alla Corte presieduta da Natina Pratticò - Vi sono provvedimenti in atti sulla sua figura di raccordo tra la cosca Rosmini e la famiglia Matacena e, come evidenziato in requisitoria, sui rapporti giudiziariamente accertati con Amedeo Matacena, sul versante delle attività imprenditoriali, e riconducibili a tale famiglia. Ho provveduto ad interrogarlo il 28 novembre 2019 (il verbale è a disposizione delle parti che dovranno interloquire sulla richiesta del pm il prossimo 16 dicembre, ndr)".
"Liuzzo - ha rappresentato il procuratore aggiunto - consente di inquadrare in maniera precisa i rapporti strettissimi tra la famiglia Matacena, e quindi il Cavaliere Matacena e Amedeo Jr, con la 'Ndrangheta reggina attraverso la famiglia Rosmini. Un tema già affrontato nella sentenza definitiva riguardante l'onorevole Matacena.
Specifico che il collaboratore di giustizia, quando era un soggetto di vertice della famiglia, è stato incaricato di gestire anche tutta la parte politica della carriera di Amedeo Matacena. Specifica che vi è un programma ben preciso portato avanti con le famiglie reggine. Specifica che il Cavaliere Matacena ha versato 500 milioni di lire, nei primi anni Novanta, per retribuire i Condello-Rosmini. Specifica il ruolo di Martino Politi, in relazione a quello che è il contesto imprenditoriale che ruota attorno alla famiglia Matacena. E specifica di aver avuto incontri diretti con tutte le persone che è capace di chiamare in reità. Specifica anche, ed ecco l'ulteriore rilievo per questo processo, quali erano i progetti di Forza Italia, che passavano attraverso il coordinatore del partito che, come abbiamo sentito più volte in questo processo, era proprio l'onorevole Scajola".
La Presidente Pratticò ha già chiarito che deciderà sull'interruzione della discussione solo dopo aver sentito tutte le parti.

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