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C’è una sola parola che spiega lo spargimento di sangue, il genocidio, i bombardamenti in ospedali e scuole a Gaza oggi. Questa parola è “sionismo”.
Tanti diranno che il sionismo può significare diverse cose per diverse persone.
Alcuni diranno che il sionismo è una ideologia liberale. Altri si spingeranno persino a dire che il sionismo è decolonizzazione. Menzogne. In quanto palestinese sono una vittima diretta del sionismo. Sono un esperto in materia perché l’ho vissuto sul mio corpo. Il sionismo è un’ideologia politica nata nella fine del 19esimo secolo in Europa sul pensiero che la creazione di uno Stato ebraico sarebbe stata l’unica soluzione all’antisemitismo europeo. Potrei spendere il mio tempo qui a riportarvi le frasi dei pionieri del sionismo e di come dichiaravano apertamente il sionismo quale un’ideologia colonialista, razzista e preclusiva. Ma non lo farò perché il sionismo è meglio definito dalle sue manifestazioni conwcrete: demolizioni di case, occupazione militare, assedio, apartheid, discriminazione razziale, eliminazione razziale.
I fatti parlano da soli. Il più recente tra questi, il genocidio. Ogni progetto che può ottenere i propri obiettivi solo attraverso l’eliminazione di un popolo dominandolo e soggiogandolo, è un progetto genocida.
Questo progetto esiste dal 1948 e continua ancora oggi. Questi mesi sono stati la manifestazione più drammatica del sionismo. Dove più di un milione e mezzo di palestinesi sono stati dislocati dalle loro case a Gaza e più di 20.000 sono stati uccisi dalle forze israeliane.
Per comprendere il progetto genocida basta guardare alle leggi e norme che il sionismo ha prodotto. Per esempio nel 1950 sono state emanate due leggi dal parlamento israeliano una “legge sulla proprietà degli assenti”, che impedisce ai palestinesi che erano stati forzatamente espropriati dalle loro terre di reclamare le loro proprietà. E la seconda è “la legge del ritorno” che dice ogni persona nata ebrea in giro per il mondo può emigrare e prendere la cittadinanza israeliana. Nel frattempo, però, ci sono più di sei milioni di palestinesi nei campi profughi nel mondo. Apolidi.
La mia stessa casa a Gerusalemme è un esempio lampante di queste politiche. Una organizzazione americana di coloni supportata dal governo e dall’esercito israeliano può venire in casa nostra e dichiararla dei coloni per diritto divino. E possono avvalersi di una magistratura asimmetrica per espropriarci della nostra casa.
Questo non sta succedendo solo a noi. Sta succedendo a migliaia e migliaia di famiglie in tutta quanta la Palestina. Oggi i leader israeliani mostrano cartine della “Grande Israele”, una proiezione che non solo inghiottisce tutto quel che rimane della Palestina ma anche grandi parti del Medio Oriente. Parlano di come non esista il popolo palestinese, di come il loro obiettivo sia non solo di rendere la vita a Gaza insopportabile, ma di rioccuparla. Parlano di ricostituire le colonie nella striscia di Gaza. Il desiderio sionista nei confronti della Palestina è insaziabile. E’ radicato nell’idea di dover prendere più territorio palestinese possibile mantenendo la presenza di meno palestinesi possibili.
Il sionismo è la forma più arrogante di razzismo. Questo è l’unico movimento in tutta la storia in cui i soldati si filmano mentre umiliano le persone, mentre abusano di persone, le calpestano, confessano senza rimorso di aver ucciso dei bambini e di come li hanno uccisi. Questo è dovuto all’impunità a loro concessa perché questo è un esercito che non ha mai dovuto affrontare le conseguenze delle proprie aggressioni.
Molte persone a Gaza vivono proprio al di fuori dei loro villaggi distrutti. Non penso che ci rendiamo conto di cosa tutto questo significhi. Qui c’è un mondo circondato dall’abbondanza che gli è dovuta. A loro è stato portato via il cibo, l’acqua, l’elettricità, la libertà di movimento e nel frattempo i coloni si godono tutte queste cose sulla loro terra (dei palestinesi). Finché non rifiutiamo il sionismo, questo continuerà a divorare e ingurgitare le nostre terre. I rappresentanti israeliani lavorano senza sosta per far coincidere il sionismo con l’ebraismo.
Dobbiamo rifiutarlo completamente. Loro scelgono di mettere la stella di David sulle loro uniformi militari, ma non è una mia decisione e dunque non è una mia responsabilità. Il fatto che le lobbies mondiali e le potenze mondiali stiano facendo pressioni per vietare le critiche al sionismo è una prova che il sionismo è radicato nell’imperialismo.
Se non ci fosse stato in Israele, gli Stati Uniti avrebbero dovuto inventare un Israele”, disse Joe Biden.
Perché Israele accomoda gli interessi statunitensi nella regione. Interessi economici, finanziari, militari. Nel frattempo i cittadini statunitensi non hanno acceso gratuito alla sanità o all’istruzione. Essere anti razzisti significa essere anti sionisti. L’unico significato che il sionismo può avere è il significato che mette in pratica oggi: eliminazione razziale ed espansionismo coloniale. E l’unica soluzione al sionismo è l’abolizione del sionismo. Smantellare la macchina sionista. Questo è l’unico modo in cui potremmo avere dignità, giustizia e pace nella regione. E’ un obbligo morale. Perché è un obbligo morale per tutti opporsi agli omicidi, ai furti e alla distruzione.

*Mohammed El-Kurd è nato il 15 maggio 1998 a Sheikh Jarrah, un quartiere palestinese di Gerusalemme Est. Nel 2019, quando aveva ventuno anni, i coloni israeliani hanno occupato parte della casa della sua famiglia e da quel momento la famiglia El-Kurd, insieme a dozzine di vicini nel quartiere, ha combattuto contro l’allontanamento forzato e illegale dalle proprie case. Corrispondente dalla Palestina occupata per The Nation, trascorre la sua vita fra Gerusalemme Est e New York dove sta frequentando un master in Poesia al Brooklyn College.

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