Si festeggia all’inferno, quest’anno, il venticinque aprile. Hitler offre da bere: “Guarda che bello: arabi che ammazzano bimbi ebrei, ebrei che ammazzano bambini arabi! Chi se lo sarebbe sognato!”. “Ja, mein fuhrer! - fa un altro dannato - E i russi? Loro e gli ucraini, che ci hanno fatto un culo così e ora si scannano allegramente fra di loro!”. “Giusto!” fa lui grattandosi il sudore (all’ inferno fa caldo).
Putin, Hamas e Netanyahu aspettano pazientemente il loro turno, e noi nel frattempo dibattiamo.
Festeggiamo l’aprile col busto del duce sul tavolo e il primo maggio cogli operai giù dall’ impalcatura. Ricordiamo comossi Pio La Torre in un paese sempre più mafiso. La destra tiene il banco e la “sinistra” sbircia cauta le carte.
Che altro c’è da dire? Di serio, niente. Oppure, guardiamo la realtà in faccia. Il venticinque aprile non c’è più. Vogliamo rifarlo? Berlinguer e La Torre sono stati traditi dai capibanda: ce li dobbiamo tenere? I meetup dei grillini, vecchio mondo perduto, erano mica una buona idea?.E il sindacato, il sessantotto la rete, che avevano unito l’Italia, prima dello sbando, da dov’erano venuti fuori? ma com’erano nati? Operai in parlamento, si vedevano: che roba, signora mia.
Va bene. E noialtri? Sparsi, confusi, chiacchieroni, confusi, ognuno per sè e Dio per nessuno.
Parliamo di tutto, meno delle cose. Per noi, intendo anche quelli della mia famiglia, proprio noi Siciliani. Che cose matte abbiamo fatto insieme, in tutti questi anni! E Montante, e Saguto, e i Cavalieri, e noi coraggiosi e fratelli..
Il coraggio è rimasto, quello sì, basta guardarci attorno. Ma il resto no, non c’è più il “noi”.
Tanti “Io” bravissimi e solenni, tutti impegnati a girare in tondo a livello nazionale e internazionale, e sempre più dimentichi del paesello Vogliamo - banalmente - riprovare insieme?
Tu che leggi, ad esempio, una volta c’eri. Ma ora non ti annoi così da solo? Con le solite serie chiacchiere che ci fanno sentire importanti e invece servono solo a farci bollire tranquillamente, nell’inferno.
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