Morti 185 soldati dall’inizio delle operazioni di terra. Il ministro della Difesa Gallant a Blinken: “Operazioni a Khan Younis si intensificheranno”
Salgono a 23.210 le vittime palestinesi nella striscia di Gaza secondo il ministero della Salute dell’enclave. Il dottor Rik Peeperkorn, rappresentante dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità, per i Territori palestinesi occupati, ha dichiarato da Gerusalemme che quasi 59.000 palestinesi sono stati feriti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra. Ha citato diversi casi di trauma: "Traumi spinali, lesioni da schiacciamento, gravi ustioni, amputazioni. Non ho mai visto così tante amputazioni in vita mia, anche tra i bambini", ha detto, "questo avrà un impatto a lungo termine su tutto". Sean Casey, coordinatore delle squadre mediche di emergenza dell'Oms con sede nel Sud di Rafah, ha denunciato anche la grave carenza di cibo nel nord dell'enclave. Ha detto che alcuni operatori sanitari stanno fuggendo per paura della propria vita, dopo aver resistito per mesi per curare i pazienti. "Sono a Gaza da cinque settimane. Non ho visto diminuire l'intensità del conflitto", ha raccontato in video collegamento da Rafah a un briefing delle Nazioni Unite a Ginevra, "sono andato al Nasser Medical Complex pochi giorni fa e ho visto diverse esplosioni nei pochi minuti in cui ho guidato lungo le strade”.
Una delegazione israeliana al Cairo per colloqui sugli ostaggi
Una delegazione di funzionari della sicurezza israeliana è arrivata al Cairo per riprendere i negoziati sul rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza. Lo ha reso noto il giornale qatarino con sede a Londra, al Araby al Jadeed, citato da Haaretz.
Sul tema, però, Israele ha detto che non consentirà ai palestinesi di tornare nel nord di Gaza se Hamas non accorderà il rilascio di ulteriori ostaggi. E’ il messaggio che il governo recapiterà al segretario di stato americano Antony Blinken, secondo quanto riportato da Axios. Anche se Israele non si oppone in via di principio a consentire ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia, a Blinken verrà detto che questo deve avvenire nell’ambito di un nuovo accordo per il rilascio di ostaggi. “Non consentiremo ai palestinesi di tornare nelle loro case nel nord di Gaza se non ci sono progressi con il rilascio degli ostaggi”, ha messo in evidenza una fonte con Axios.
Sempre in tema ostaggi, Hamas ha detto che Israele “non sarà mai in grado di recuperare tutti i suoi ostaggi tenuti a Gaza a meno che non rilasci tutti i nostri prigionieri nelle sue carceri”. Lo ha ribadito il capo dell’Ufficio politico, Ismail Haniyeh, durante un intervento alla conferenza dell’Unione internazionale degli studiosi musulmani in corso a Doha. Haniyeh ha sostenuto che l’attacco del 7 ottobre scorso è stato una conseguenza dei “tentativi di emarginare la questione palestinese”. Secondo il capo dell’ufficio politico di Hamas, “nonostante il prezzo elevato, i massacri e la guerra di sterminio, il nemico non è riuscito a raggiungere nessuno dei suoi obiettivi nella guerra”, che sono “l’eliminazione delle fazioni di resistenza, il recupero degli ostaggi e lo sfollamento dei palestinesi di Gaza verso il territorio egiziano”.
Idf, altri 5 soldati morti a Gaza, totale sale a 185
Altri cinque soldati israeliani sono morti nel corso dell'operazione militare nella Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato le forze israeliane di difesa (Idf), citate da The Times of Israel. Il totale delle vittime dell'offensiva, tra i militari di Tel Aviv, sale così a quota 185. Sono tutti morti in una esplosione a Bureij, nel centro di Gaza.
Nonostante i morti tra l’esercito, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto che le operazioni a Khan Yunis, nel sud di Gaza, “si intensificheranno e continueranno fino a quando i capi di Hamas saranno raggiunti e gli ostaggi recuperati”. Il ministro, parlando con il segretario di Stato Usa Antony Blinken, ha aggiunto che “i cambiamenti nelle tattiche di combattimento nella zona nord della Striscia permetteranno a Israele di raggiungere i suoi obiettivi nella guerra”.
Ong palestinese: “5.755 arrestati in Cisgiordania dal 7/10”
Sono 5.755 i palestinesi arrestati dalle forze israeliane in Cisgiordania dal 7 ottobre, tra cui 190 donne e 335 minori. A sostenerlo è l'ong palestinese Palestinian Prisoners Society citata da Al Jazeera, secondo cui 50 giornalisti sono stati catturati, di cui "20 in detenzione amministrativa, ovvero senza alcuna accusa o processo".
L’esercito uccide tre palestinesi a Tulkarem
Tre palestinesi sono stati uccisi la scorsa notte da colpi di arma da fuoco dell'Idf. Lo ha riferito Israel Hayom, citando media arabi, secondo cui le forze israeliane sono entrate nel villaggio di Akhtaba, nella periferia settentrionale di Tulkarem, in Cisgiordania, facendo irruzione in una casa.
Secondo i resoconti dei giornali arabi, sei palestinesi hanno cercato di fuggire dal cortile della casa quando l'Idf ha iniziato a sparare, uccidendo tre di loro. Nella prima serata di ieri si erano verificati scontri a fuoco nella cittadina di Capin, a nord di Tulkarem. Nella notte diverse centinaia di residenti della città hanno partecipato a una processione per i tre uomini uccisi.
Si sono inoltre verificati pesanti scontri a Tulkarem e nel campo profughi della città dopo l'uccisone dei tre palestinesi e dopo la diffusione di un filmato che mostra un veicolo militare israeliano che investe il corpo senza vita di uno di loro.
I parenti degli ostaggi provano a bloccare gli aiuti per Gaza al valico
Parenti degli ostaggi israeliani a Gaza sono diretti al valico di Kerem Shalom con la Striscia con l'intenzione di bloccare il posto da dove giornalmente entrano aiuti umanitari per la popolazione dell'enclave palestinese. L'azione - secondo i media - è in protesta contro Hamas che impedisce alla Croce Rossa di visitare gli ostaggi, di rendersi conto delle loro condizioni e fornirgli aiuto medico e umanitario. Shai Wenkert - padre di Omer, un ostaggio di 22 anni - ha detto a Ynet che dal 7 ottobre scorso suo figlio "non ha visto un dottore, nè ricevuto farmaci, e non è possibile che centinaia di camion entrino ora a Gaza".
La polizia israeliana ha però bloccato il convoglio delle famiglie degli ostaggi. Lo hanno riferito i media secondo cui il convoglio - di 30 persone - è stato fermato ad Avshalom, non molto distante dal valico.
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