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Riflessione a margine della presentazione a Siena del libro "Il grifone"

Anche la Toscana - e Siena in particolare - è terra di conquista per le mafie da decenni. E la crisi economica favorisce l'afflusso di capitali opachi che, purtroppo, sono linfa vitale per aziende in difficoltà. È un messaggio chiaro quello lanciato da Nicola Gratteri, oggi al vertice della Procura di Napoli, proprio a Siena per la presentazione del suo ultimo libro, “Il grifone", realizzato a quattro mani insieme ad Antonio Nicaso, docente tra i massimi esperti mondiali di criminalità organizzata.

E’ purtroppo minima la percezione che, ancora frequentemente, si ha delle infiltrazioni delle mafie nel tessuto socio economico nazionale che va oltre i confini geografici delle loro “terre di origine”.

Se ne sottovalutano i risvolti, anche in termini temporalmente prospettici, relativamente alle ripercussioni che si potranno avere sull’assetto dei territori e delle loro economie.

Vittime di questa errata lettura sono i cittadini, disinteressati, talvolta, a seguire certe tematiche, ritenendo che non appartengono alle loro latitudini, ma, in certi casi, impossibilitati a prenderne comunque consapevolezza, in presenza di una stampa e dei media in generale, primi a minimizzare il problema pur in presenza di documentazioni ufficiali della Dia o altri organi ufficiali che relazionano in merito.

Miopia professionale o scelte redazionali?

Preferiremmo pensare che possa trattarsi della prima causa, un difetto di visione, volendo correggibile, piuttosto che un consapevole atteggiamento di disinformazione o mistificazione della realtà. Ben più gravi, in questo secondo caso, sarebbero le responsabilità, siano esse ispirate da mala fede o, semplicemente, riconducibili alla necessita di non alterare quei parametri valutativi che servono annualmente a costruire le graduatorie che individuano le città con la migliore qualità della vita.

Le notizie “corrono sul web”, si è soliti dire, ma spesso, e non alternativamente, si diffondono nelle città anche agli angoli delle strade o nei bar, un mix di “fake” e verità che, in assenza della vera informazione creano spesso leggende metropolitane che contengono, nei “si dice”, anche una buona percentuale di verità.

Da questa sorta di controinformazione ne nasce la percezione dell’esistenza di realtà parallele, del ciò che appare e ciò che realmente è, che sicuramente non giova se non a chi dietro gli “omissis” cela finalità e obiettivi non chiari.

Ciò è più facilmente realizzabile quando chi detiene il potere è in grado di gestire e destinare disponibilità economiche.

Laddove esistono banche o fondazioni, o associazioni di categoria dai bilanci fiorenti i cui vertici si rinnovano nel tempo, spesso nel disprezzo di indagini o avvisi di garanzia che interessano i loro amministratori, e fino a quando queste istituzioni saranno ancora capaci di liberalità economiche sul territorio, nel nome del “Panem et circenses”, si riuscirà a narcotizzare e far tacere il popolo interpretando i suoi desiderata e soddisfacendone le attese, evitando così malumori o reazioni che possono creare intralci sulla strada del “politically uncorrect”.

E nel frattempo nel mondo di mezzo tutto scorre con percorsi e finalità ben precise.


il grifone mockup pb

Si sottovaluta in tal modo o forse, pur consapevoli, si disattende il fatto che, così facendo, si viene a alimentare uno stato di parassitismo della società civile e economica, non si sviluppano capacità imprenditoriali, non si crea sviluppo, affonda l’economia e le sue capacità di autonoma sussistenza creando uno stato di dipendenza e sudditanza rispetto ai "mecenati” che, potranno penetrare nel tessuto sociale proponendosi come apprezzati salvatori venuti da lontano.

Non importa chi siano e la loro provenienza.

Pecunia non olet, il denaro non puzza!

Le recenti crisi post pandemiche e le stesse ripercussioni devastanti provocate dalle guerre ancora in atto, hanno messo in ginocchio anche quei territori e quelle città che si ritenevano immuni da qualsiasi tipo di rischio economico recessivo. I territori si sono impoveriti insieme alla loro economia e imprese e famiglie sono andate in crisi e, nel loro palese stato di difficoltà, hanno creato spazi di penetrazione e conquista per le associazioni criminali mafiose, tra cui la 'Ndrangheta.

Fanno riflettere dunque e devono allarmare i cittadini le parole del Procuratore Gratteri a Siena nell’ambito della Rassegna “Pagine di legalità” organizzata dal Movimento Agende Rosse di Siena, insieme al Comune di Siena e con il patrocinio di Avviso pubblico. Nel riferirsi alla Toscana ha chiaramente messo in evidenza quanto questa terra, ricca, allettante e dalle grandi potenzialità, sia ormai da tempo e continui a essere considerata “terra di conquista”.

Tutto ciò complice il fatto che, ha ribadito il Dott. Gratteri, questa regione ha addosso meno riflettori di altre.

Il potere contrattuale delle Mafie è dato spesso, laddove emergano, da collusioni con amministrazioni locali ma, soprattutto da impressionanti disponibilità finanziarie di queste associazioni criminali che consentono di poter gradualmente acquisire il controllo dei territori attraverso l’acquisto e gestione di attività commerciali, destinate altrimenti, causa la situazione economica contingente, a sicuro fallimento.

In questi casi, la trasformazione delle "rianimate" attività commerciali in lavatrici per riciclaggio di denaro sporco sarà poi il passaggio successivo.

Dalle verifiche dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, nel 2022, il numero di segnalazioni antiriciclaggio rispetto all’anno precedente ha avuto un incremento del 17%, con la segnalazione, nel II semestre, di 81.228 segnalazioni di operazioni sospette.

I maggiori incrementi si sono registrati in termini assoluti in Campania, Lombardia, Lazio e Puglia mentre a livello provinciale ai primi 5 posti troviamo Milano, Crotone, Siena, Napoli e Roma.

Dati che fanno riflettere e, come ha sottolineato il Dott. Gratteri, occorre stare attenti ai continui passaggi di proprietà, a chi si avvicina all’acquisto di un immobile per capire da dove viene e quale sia la sua attività.

Purtroppo l’Italia, con le sue declinazioni regionali e provinciali senza alcun distinguo, è il “Paese del giorno dopo”.

Il giorno dopo l’ultimo omicidio o femminicidio, quello dopo un terremoto o dopo la chiusura di un locale prestigioso semmai proprio nella piazza principale della città per motivazioni non ben chiare (ma semmai immaginabili conoscendo le vicende che riguardano i protagonisti), ci si rende conto che il problema esiste e che potenziali ulteriori rischi sono latenti. Problemi e rischi che sembrava già fossero stati messi in evidenza in precedenza in occasione del verificarsi di fenomeni dalle simili caratteristiche.

Poi, però, si verificano nuovi, identici casi, ma, soprattutto, sembra non esistere mai quel giorno dopo che diventa il giorno prima in cui si può fare qualcosa per evitare e prevenire future analoghe vicende.

A tal fine, senza attendere l’intervento postumo di Magistratura e degli organi di polizia, un ruolo fondamentale lo hanno le pubbliche amministrazioni attraverso una gestione trasparente e conforme alla legalità che possa bloccare attraverso adeguati controlli velleità di conquista da parte di investitori dagli opachi denari.

Un problema politico? Anche, ma soprattutto un problema di “bona gestio”, di Buon governo, quello proprio dell’affresco di Ambrogio Lorenzetti conservato nel Palazzo pubblico di Siena cui spesso gli amministratori locali, e non, ribadiscono sia necessario ispirarsi proprio per la migliore gestione dei territori di propria competenza e per mantenere un adeguato controllo delle attività, soprattutto quelle commerciali ivi svolte. E, anche per la Toscana con le sue province e i suoi comuni, ghiotto boccone per le fameliche Mafie, intraprendere una consapevole promozione della legalità, in una società che reclama trasparenza e senso di responsabilità dai propri amministratori, rappresenta oggi la scelta, sia politica che etica, vincente soprattutto per i cittadini.

Foto © Piero Di Stefano

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