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Perdite all’oleodotto che collega la Russia alla Germania. Mosca accusa il capo dei 007 ucraini per i 22.770 kg di esplosivo usati nel ponte in Crimea

Vladimir Putin ha commesso atti brutali in Ucraina, "crimini di guerra". Lo afferma il presidente americano Joe Biden, in un'intervista alla Cnn, "Non ho intenzione di incontrarlo, ha chiarito Biden, ma se venisse da me al G20 e mi dicesse: voglio parlare del rilascio di Brittney Griner (stella del basket femminile statunitense detenuta in Russia con accuse pretestuose), lo incontrerei. Intendo dire che dipende”. La possibilità di un possibile incontro al g20 tra i due leader era stata auspicata dal governo turco che aveva trovato un’apertura da parte del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, anche se il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha affermato che “né Mosca né Washington si sono fatte avanti con iniziative per organizzare un vertice russo-americano”. "Per quanto ne so”, ha detto Peskov ai giornalisti, “né la parte russa né quella americana hanno preso iniziative per organizzare contatti bilaterali al più alto livello". Intanto, riguardo alla mediazione sulla guerra, il presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed Al Nahyan, durante i colloqui svolti martedì con il presidente russo Vladimir Putin, ha confermato la disponibilità del suo Paese a mediare tra Russia e Ucraina. A riferirlo è l'agenzia di stampa degli Emirati Arabi Uniti Wam come si legge sul sito dell'agenzia di notizie russa Tass. Durante l'incontro, rileva l'agenzia emiratina, Putin ha sottolineato che la parte russa apprezza gli sforzi compiuti dagli Emirati Arabi Uniti, che hanno confermato la loro disponibilità a continuare la mediazione. A questo proposito, il presidente degli Emirati Arabi Uniti ha informato Putin "sulla posizione della parte ucraina su una serie di questioni", sottolinea Wam. Come si legge nel messaggio, il presidente russo "ha informato nel dettaglio il capo degli Emirati Arabi Uniti sulla situazione alla centrale nucleare di Zaporozhia e sulle misure adottate dalla parte russa per garantire la sicurezza in questo contesto". Inoltre, durante i colloqui, i presidenti dei due Paesi hanno discusso "diversi aspetti della cooperazione bilaterale, indicando una loro crescita accelerata". Putin e Al Nahyan hanno espresso soddisfazione per lo stato e per i progressi nelle relazioni tra Russia ed Emirati Arabi Uniti.

Perdite al principale oleodotto che collega Russia a Germania
Una perdita è stata registrata nell'oleodotto 'Druzhba' che collega la Russia all'Europa. Lo riporta in una nota l'operatore petrolifero polacco Pern citato dai media di Varsavia. Le cause non sono ancora note, anche se rimane aperta l’ipotesi di un sabotaggio. A essere interessata - viene precisato - è una delle due linee. E' accaduto a circa 70km dalla città polacca di Plock. Una delle due linee dell'oleodotto Druzhba - il principale oleodotto che trasporta il petrolio russo in Germania - è stata chiusa e il pompaggio nella linea danneggiata è stato immediatamente interrotto. Berlino ha però rassicurato che le consegne di petrolio sono “ininterrotte” nonostante i danni. Intanto i servizi di emergenza polacchi hanno realizzato un invaso di circa 1000 metri quadri dove far confluire il greggio semilavorato che sta fuoriuscendo da una linea dell'oleodotto Druzhba, in un terreno coltivato vicino al villaggio di Zurawice, 180chilometri a ovest di Varsavia. "Stiamo cercando le perdite in un campo di mais. Non è facile, il greggio è entrato nel terreno. La perdita danneggerà sicuramente l'ambiente", ha detto il capo dei vigili del fuoco Karol Kierzkowski all'agenzia di stampa polacca Pap. E a proposito di energia, il presidente russo Putin ha detto, intervenendo al forum della Settimana dell'energia russa, che “la Russia non agirà contro il buon senso, pagando di tasca propria per il benessere degli altri. Non forniremo energia a quegli Stati che impongono un tetto ai prezzi dell'energia. Verso coloro che preferiscono i trucchi sporchi e i ricatti spudorati, e sono decenni che viviamo in un paradigma di questo tipo, in ambito politico, non agiremo a nostro discapito”.

Kiev: scoperti 35 siti di sepoltura nell’oblast di Donetsk
Scoperti trentacinque siti di sepoltura nelle zone della regione di Donetsk liberate dagli occupanti russi, riesumati più di 120 corpi. Lo ha reso noto la polizia regionale, come riporta Ukrinform. "La polizia ha trovato 35 luoghi di sepoltura negli insediamenti liberati. Tre di questi sono fosse comuni. Uno è a Sviatohirsk, dove sono state sepolte sette persone (sei donne e un uomo). Gli altri si trovano nel cimitero di Lyman. Diverse decine di militari delle Forze Armate dell'Ucraina sono stati sepolti in una fossa comune e più di cento civili sono stati sepolti in un secondo luogo. Sono state sepolte intere famiglie", si legge nel rapporto. Durante la prima settimana di lavoro, la polizia ha recuperato i corpi di 56 persone. Ad oggi, a Lyman sono stati esumati i corpi di 22 civili e 34 militari. La polizia ha registrato sia morti naturali che decessi  causati da atti di violenza. In totale, nelle aree liberate della regione di Donetsk sono stati trovati più di 120 corpi, tra cui 64 civili. Tra i civili morti ci sono 32 uomini e 29 donne, mentre il sesso di altre tre persone non è ancora stato stabilito. In Ucraina non cessano i bombardamenti. Esplosioni, infatti, sono state udite questa mattina nella regione ucraina di Nikolayev, nel sud del Paese, e le sirene antiaeree sono risuonate in otto regioni ucraine. Inoltre, stamani, la presidenza ucraina ha annunciato la riconquista di cinque città nella regione di Kherson, a sud del Paese, che erano state occupate dalle forze russe.

Mosca accusa il capo 007 di Kiev per la bomba sul ponte in Crimea
Intanto Mosca è tornata a puntare il dito contro il capo dell’intelligence ucraina Kirill Budanov quale organizzatore dell’attacco terroristico al ponte di Crimea di sabato scorso. L’intelligence russa (Fsb), secondo quanto riporta la Tass, ha dichiarato che “finora cinque cittadini russi e tre tra ucraini e armeni che hanno partecipato ai preparativi dell'attentato sono stati arrestati nell'ambito di un procedimento penale". Fino a questo momento, ha proseguito, sono stati identificati almeno 12 complici nei preparativi dell'attentato. Tre ucraini, due georgiani e un cittadino armeno hanno organizzato la consegna di esplosivi dalla Bulgaria prima alla Georgia e poi all'Armenia. Secondo i servizi russi, inoltre, un altro cittadino ucraino e cinque russi identificati avevano preparato falsi documenti per una società inesistente in Crimea per ricevere gli esplosivi che l’intelligence russa ha quantificato in 22.770 chili, caricati su 22 Pellet (da trasporto) avvolti in rotoli di polietilene da costruzione. La spedizione, secondo la Fsb, è stata organizzata in base a un contratto del 2 agosto scorso tra Translogistics UA (Kiev) e Baltex Capital (Ruse). In risposta alle accuse russe, il portavoce della direzione principale dell'intelligence militare ucraina, Andrei Yusov, ha bollato come queste “siano sciocchezze”.

Foto © Imagoeconomica

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