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Il neo procuratore della repubblica: "La mafia ha la capacità mutante di adattarsi e infiltrarsi"

"Un distretto di così grande rilievo e di così grande complessità come quello di Milano", caratterizzato "da grande dinamismo e una velocità economica credo unica", "ha un rischio di radicamenti e infiltrazioni di organizzazioni di stampo mafioso, connotate proprio dall'elevata capacità di penetrazione in importanti settori produttivi". Così il nuovo procuratore di Milano Marcello Viola, durante la cerimonia di insediamento.
L'intenzione del nuovo procuratore è improntare il lavoro alla collaborazione "promuovendo momenti di coinvolgimento, di partecipazione in funzione di una azione quanto più possibile trasparente ed efficiente a presidio e garanzia del miglior funzionamento dell'ufficio". "Cercherò di trovare comuni soluzioni organizzative", ha aggiunto Viola, per assicurare la giusta attenzione ai problemi del personale amministrativo. "Sono consapevole - ha detto rivolgendosi a funzionari e impiegati - del pesante compito che svolgete ogni giorno, dimostrando dedizione e senso del dovere, nelle difficili condizioni in cui versano i vostri uffici".


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"Sappiamo bene
- ha aggiunto - che così come il virus, la mafia ha la capacità mutante di adattarsi, infiltrarsi, confondersi con il resto. La mafia dei nostri giorni è definita come una mafia fluida e invisibile, pronta a immettere sul mercato grandi risorse. Questo - ha poi sottolineato - è un momento di grandissimo impegno per questo ufficio". "Tutti sappiamo bene che dobbiamo rifuggire da ogni forma di sottovalutazione proprio per non favorire queste dinamiche espansive delle associazioni criminali e realizzare insieme efficienza e qualità e indipendenza dell'azione giudiziaria". E ha voluto dedicare un ricordo commosso "a Galli e Alessandrini", magistrati milanesi uccisi dai terroristi di Prima Linea. Ha affermato ancora di essere "onorato e orgoglioso di assumere questo incarico" e di sentire allo stesso tempo il "peso della responsabilità di guidare un ufficio così importante". Cercherà di "essere all'altezza del compito e posso dire con convinzione che assicurerò tutto il mio impegno e il mio sforzo con il massimo della dedizione". Anche nel rispetto delle "garanzie degli imputati" e nel rispetto delle "vittime" dei reati, oltre che della "efficacia" dell'azione giudiziaria per la legalità. Ha citato alcune parole del pm Gabriele Chelazzi che ha indagato sulle stragi mafiose del '93, facendo riferimento anche alla "testardaggine" (quella del "mulo", diceva Chelazzi) che deve avere un magistrato nella ricerca della "prova della verità”. Viola ha spiegato, infine, che lui stesso viene "da una terra" che ha versato un "tributo di sangue" con "magistrati e non solo" uccisi dalla mafia. Lui che ha iniziato il suo percorso professionale "affidato in tirocinio a Rocco Chinnici", a Palermo, e che anche stamani, come nel giorno della sua nomina, ha voluto ricordare Paolo Borsellino, a cui era legato. Di persone come lui, ha concluso Viola, "dobbiamo seguire la strada, con passione, sacrificio e impegno".


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Presenti alla cerimonia anche i vertici delle forze dell'ordine e degli uffici giudiziari oltre che molti pm e procuratori aggiunti della Procura, tra cui Maurizio Romanelli e Fabio De Pasquale, e pure l'ex procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati.
La procura di Milano, ha detto il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano, "ha standard molto alti e ci teniamo vengano mantenuti, dobbiamo essere il faro anche morale della giustizia italiana". "Sono certa che il nuovo procuratore avrà l'accoglienza che si aspetta e certamente si merita, siamo assolutamente felici di iniziare un nuovo percorso, percepisco entusiasmo e sono assolutamente certa che ci sarà una fattiva collaborazione".

Foto © Imagoeconomica

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