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Era il 22 aprile del 2023 quando venne fatta ufficialmente alla procura di Roma la richiesta di riapertura delle indagini sulla morte di Attilio Manca, il giovane medico siciliano trovato morto nel suo appartamento a Viterbo il 12 febbraio del 2004.
La madre, Angela Gentile (conosciuta da tutti come Angela Manca) lo ha ricordato con un post su Facebook: "Siamo in fiduciosa attesa - ha scritto - sperando che non passi molto tempo perché vorrei vedere l'apertura di un processo serio e non un processo 'farsa' come quello che si è celebrato a Viterbo!"
Non sono parole a caso; è bene ricordare il pesante giudizio fatto dalla precedente commissione parlamentare antimafia, la quale scrisse che gli inquirenti di Viterbo svolsero le indagini "in maniera superficiale" e agito con atteggiamento "precostituito" a confermare la "tossicodipendenza – e quindi del suicidio – della vittima, più che alla ricerca, scevra da pregiudizi, della verità su quanto accaduto".
Secondo la commissione, la procura avrebbe omesso molti accertamenti "indispensabili per un'inchiesta che si voglia definire quantomeno decente, tra cui gli esami dattiloscopici per identificare i proprietari delle impronte trovate sulla scena del crimine, gli accertamenti genetici sulle cicche di sigarette repertate, la ricerca di impronte sulle due siringhe usate per iniettarsi la dose letale di eroina".
La denuncia è stata indirizzata, oltre che alla procura distrettuale antimafia di Roma, anche alla procura nazionale antimafia, per il necessario coordinamento di indagine con le procure di Messina e di Palermo, che hanno trattato in anni recenti procedimenti su personaggi e delitti collegati all'omicidio del giovane medico siciliano.
Tutte le strade, come evidenziato dalla commissione antimafia, portano alla latitanza dell'ex capo di Cosa nostra Bernardo Provenzano: una pista mai battuta e sempre censurata dalle autorità competenti.
Cosa accadrebbe se, per esempio, si andasse a scavare tra le ombre di chi ha gestito la latitanza dell'allora padrino corleonese? Quali nomi eccellenti potrebbero emergere dai salotti delle eminenze grigie?
Non ci sono dubbi che il caso di Attilio Manca fa paura a molti; tanto che ci furono dei tentativi di manomettere la relazione (togliendo nomi e riferimenti scomodi) prima della sua pubblicazione ufficiale; per non parlare dell'estromissione della famiglia Manca nel processo contro Monica Mileti, la donna accusata (e in seguito prosciolta) di aver ceduto l'eroina con cui Attilio, secondo la versione bislacca della procura di Viterbo, si sarebbe ucciso. Perché non sono volute sentire le voci dei genitori in aula?
Il caso di Attilio è fatto di estremi: troppe deviazioni, troppi ritardi, troppe attese e troppe speranze mal riposte.
"Sono stanca e amareggiata, ma mai rassegnata" scrisse Angela nell'agosto 2023. Oggi, dopo un anno ci aspettiamo che questa solenne volontà trovi finalmente accoglimento.

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