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Il 13 aprile, durante il Festival Internazionale dell'Antimafia a Milano organizzato da WikiMafia, abbiamo intervistato l'avvocato Fabio Repici. Ad ANTIMAFIADuemila ha raccontato del completamento dell'indagine su Ugo Manca e dell'omicidio dell'educatore carcerario Umberto Mormile

Dottor Repici, abbiamo scritto nei giorni scorsi che finalmente è stata aperta un'indagine nei confronti di Ugo Manca, si ipotizza per gli episodi di sversamento di veleni nell'abitazione della signora Angelina Manca. Al di là di quello che ne uscirà. Questi episodi sono stati ricorrenti dal 2011, se non ricordo male. E quanto ha dovuto subire questa famiglia prima che si arrivasse all'apertura di un'indagine?
Intanto non è una semplice apertura di un'indagine, ma in realtà è una conclusione delle indagini nei confronti di Ugo Manca. Per gli ultimi fatti accaduti a partire dal 2022 e per il periodo che poi ha portato alla morte di Gioacchino Manca, cioè del papà di Attilio e il marito della signora Angela, che è avvenuta nell'estate scorsa. È dal giorno dell'uccisione di Attilio Manca che i familiari hanno dovuto subire. E in particolare quando cominciarono a sostenere che c'era qualcosa che non andava nelle indagini e che c'era qualcosa che riportava a Barcellona e poi quando ebbero la sciagurata idea, secondo qualcuno, di parlare della latitanza di Bernardo Provenzano e le possibili connessioni che c'erano con l'uccisione di Attilio Manca. Hanno dovuto patire perfino l'aggressione con sversamenti di materiale nocivo e ai limiti del velenoso nel loro giardino, la distruzione delle loro piante, degli alberi a cui si dedicavano. È anche questo uno degli effetti della lotta che per avere verità e giustizia devono sostenere i familiari di vittime. Questo è un caso che poteva capitare a Barcellona Pozzo Di Gotto dove i familiari di Attilio Manca hanno dovuto lottare con personaggi che non sono solo mafia, sono anche istituzioni che si prostituiscono alla mafia; e quindi quando si lotta per avere verità si finisce per ottenere depistaggi, per ottenere pressioni di ogni tipo e per ottenere addirittura l'irrespirabilità dell'aria a casa loro fino al momento in cui il padre di Attilio Manca è morto e la signora Angela è stata costretta a lasciare quella casa. Poi con tanti sforzi, alle volte si riesce a ottenere dei minimi risultati nelle indagini e in questo caso la conclusione delle indagini nei confronti di Ugo Manca per quegli sversamenti. Ci aspettiamo risultati più importanti dalle indagini della procura di Roma sull'omicidio di Attilio Manca, che sono la ragione di vita della signora e l'ultimo pensiero che ha avuto il papà di Attilio Manca prima di morire.

Possiamo quasi trasportare questa storia, per alcune caratteristiche qua a Milano, per quanto riguarda l'omicidio dell'educatore carcerario Umberto Mormile. Ci sono state delle condanne, ma gli elementi che si prostituiscono alla mafia anche in questo caso non sono ancora stati del tutto delineati?
Io sono abbastanza fiducioso perché grazie alle risultanze, le prove raccolte nella indagine che poi è diventata processo, 'Ndrangheta stragista, la prova sui legami tra Domenico Papalia e il Sisde ormai è palese e che Umberto Mormile è stato ucciso proprio perché è stato testimone di quelle connessioni tra Domenico Papalia e i servizi segreti è ormai stato appurato. Ma soprattutto è stato oggetto di dichiarazioni di uno dei due soggetti, collaboratori di giustizia, che sono stati condannati per l'omicidio di Umberto Mormile. Vittorio Foschini, dopo Antonino Cuzzola e dopo altri, ha confermato che Umberto Mormile è stato ucciso perché era di ostacolo alle relazioni che in carcere si erano create fra Domenico Papalia e i servizi segreti; che i servizi segreti avevano richiesto a Domenico Papalia l'esecuzione di quell'omicidio e la rivendicazione di quell'omicidio con la sigla Falange armata. Poiché Vittorio Foschini è stato condannato su quelle dichiarazioni, egli è stato riconosciuto attendibile finora dal dispositivo, ma è stata riconosciuta un’attenuante speciale per i collaboratori di giustizia, quindi dobbiamo dare per scontato che per la giudice quelle dichiarazioni sono attendibili, ora c'è solo da aspettare il deposito della motivazione di quella sentenza che si aggiunge a ciò che già abbiamo letto nelle due sentenze di primo e di secondo grado del processo 'Ndrangheta stragista. C'era una connessione certa fra Domenico Papadia, il quale grazie a quelle connessioni con i servizi segreti e con altri soggetti istituzionali aveva goduto di benefici; i cui nomi si leggono perfino nei documenti che sono stati acquisiti nell'ultimo processo andato a sentenza il 15 marzo a carico di Vittorio Foschini e di Salvatore Pace, chi ha fatto i favori e chi ha firmato i provvedimenti benefici penitenziari a favore di Domenico Papalia hanno nomi e cognomi; i nomi e i cognomi si conoscono e sono scritti negli atti di quel fascicolo.

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