"La lotta alla mafia ha bisogno di una risposta radicale che chiama in gioco tutti. Non è solo un problema della politica, che è chiamata a fare la propria parte, ma è un problema anche di noi cittadini, delle associazioni e dei gruppi. Che devono fare molto di più". A parlare è il fondatore di Libera don Luigi Ciotti intervenuto questa mattina a margine dell'Assemblea nazionale contro mafia e corruzione, organizzata dalla Cgil, che si è tenuta a Palermo, all'Istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III.
"Questo è un momento inquietante - ha proseguito - Con le riforme si demoliscono il concorso esterno in associazione mafiosa, l'abuso d'atti d'ufficio, il ruolo delle intercettazioni, il codice degli appalti allargato a dismisura. Sono dei segnali inquietanti. Ci sono giochi di potere che hanno altri interessi dietro. E' impossibile pensare che non si sappia che così facendo si favorisce mafia e corruzione". Successivamente il fondatore di Libera ha anche parlato della memoria di Pio La Torre, il cui impegno non è stato solo nella lotta alla mafia, ma anche per la pace. "Possibile che parliamo solo e sempre di guerra, di armi ed investimenti in quella direzione? Dobbiamo trovare strade per costruire la pace. Abbiamo 59 guerre sulla faccia del pianeta. Noi parliamo solo di due. E le altre con milioni di persone morte, feriti, disastri. E' possibile? Per questo auguro a tutti di essere un po' malati di pace".
Don Ciotti: ''Contro guerra e mafia servono risposte radicali''
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