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La Cassazione ha deciso che resterà al 41 bis Francesco Maria Tancredi Napoli, detto “Ciccio”, colui che per i pentiti e per la Dda sarebbe stato l’ultimo boss conosciuto del clan Santapaola. Non potrà essere quindi trasferito in una sezione di alta sicurezza con gli altri condannati per mafia.
La Suprema Corte ha così respinto il ricorso dei suoi legali, gli avvocati Francesca Vianello Accorretti del foro di Roma e Giuseppe Marletta del foro di Catania (che assieme al collega Salvo Pace lo difende nel processo a Catania). Ancora si attendono le motivazioni del verdetto di piazza Cavour.
Napoli fu arrestato il 28 settembre 2022. È stato “protagonista delle dinamiche mafiose catanesi fine degli anni '90”, scrisse il Gip nell’ordinanza, “Napoli ha precedenti per traffico di stupefacenti”. Sarebbe “un personaggio carismatico”, “gravato da una lunghissima carcerazione”. Nonostante questo, però, uscito dal carcere assunse subito “un ruolo di grande responsabilità in seno all’associazione mafiosa”. Divenne un “uomo d’onore riservato”, una locuzione con cui i mafiosi mirano a proteggere i loro membri apicali.
Fu il pentito Santo La Causa, il 15 maggio 2012, a parlare così di Napoli: “L’uomo d’onore riservato viene 'fatto' dai familiari stretti ed è noto solo a chi lo ha ritualmente affiliato che poi decide quando e se presentarlo”. E ancora: “So da Antonio Motta e da Enzo Santapaola che Ciccio Napoli, nipote di Ferrera Giuseppe, è un uomo di onore riservato. Le ragioni per le quali si fa un uomo d’onore riservato sono le più varie, tra le altre v’è anche la possibilità di utilizzarli in modo occulto evitando di 'bruciarli' e, se del caso, contro taluni esponenti della medesima organizzazione”.

Fonte: livesicilia.it

Foto © Imagoeconomica

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