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Sostanze velenose e pesticidi contro il giardino dei coniugi a Barcellona Pozzo Di Gotto

"Regalo di Pasqua dell'assassino", scrive Angela Gentile sulla sua pagina Facebook: foglie secche, odore acre, pesticidi e sostanze velenose.
Ancora una volta la famiglia di Attilio Manca si è trovata a rivivere l'ennesimo vile attacco al proprio giardino. Purtroppo, anche il cagnolino Argo sta male perché è venuto a contatto con queste sostanze.
Il profumo è diventato lezzo e la notte un incubo.
Il veleno versato non solo ha provocato gravissimi danni agli alberi e alle piante, ma soprattutto alle condizioni fisiche dei coniugi Manca.
Chi può avercela così tanto con Angela e Gino da rendere il loro giardino una sorta di camera a gas in cui far morire a poco a poco due genitori che non hanno più nulla da perdere?
Qualcuno a Barcellona Pozzo di Gotto sa la risposta, poiché tutti sanno quello che sta vivendo questa famiglia. Ma come sempre la città è spaccata tra chi manifesta loro solidarietà e chi osserva, bisbigliando mezze frasi, velenose anch'esse.
Anche se la mano è ignota lo scopo è fin troppo evidente: qualcuno, vigliaccamente, sta cercando di sfiancare del tutto questa famiglia che dal 2004 è marchiata dal dolore per la morte del figlio Attilio.
Un omicidio, scrive la commissione parlamentare antimafia, conseguente ai contatti avuti con Bernardo Provenzano. Un "omicidio di mafia" quindi. Inoltre, viene evidenziato "che l'associazione mafiosa che ne ha preso parte (non è chiaro se nel ruolo di mandante o organizzatrice o esecutrice) è da individuarsi in quella facente capo alla famiglia di Barcellona Pozzo di Gotto".
Non c'è pace per questa famiglia quindi, costretta a difendere anche la casa in cui vivono.
Cosa altro serve alle “competenti autorità”?





Le Forze dell'ordine (nella fattispecie i Carabinieri di Barcellona P.G.) sono state più volte allertate.
Quante altre denunce dovranno presentare Gino e Angelina per ottenere una risposta?
Nel frattempo i responsabili di questi atti criminali ringraziano e continuano indisturbati il loro lavoro.
Per quei 'sicari' è stata soltanto un’uscita notturna, una delle tante scorribande iniziate in quel lontano 2011, quando erano stati i vigili urbani di Barcellona Pozzo di Gotto - che, nel giardino di via Spagnolo, avevano riscontrato un intenso odore acre - a chiamare i pompieri.
Questi ultimi avevano unicamente rilevato la presenza di gas nocivi in casa dei genitori di Attilio Manca senza però poter dire con precisione di che tipo di sostanze si trattasse in quanto l’attrezzatura di cui disponevano era in grado di accertarne solamente la tossicità. Per i malori accusati Gino e Angelina Manca si erano recati più volte al pronto soccorso per problemi respiratori (sensazione di bruciore alla gola, ai bronchi, al naso, labbra gonfie, occhi arrossati e lo stomaco che si stringe in uno spasmo insopportabile).
Purtroppo, in sintesi, è la realtà di questo Paese: le vittime di mafia devono continuare a difendersi, non solo dai boss, ma anche dal silenzio dell'informazione, dell'omertà dei cittadini e dalla vigliaccheria dei 'soliti noti'.

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