Foto e Video
di Marta Capaccioni
“Rinascita, ribellione, resistenza. Moltiplicheremo i fuochi di resistenza così che vi sia impossibile reprimerci tutti”
“Abbiamo aderito a questo evento perché crediamo anche noi in un cambiamento che parta dal popolo, dai cittadini e che parta soprattutto dai giovani”. Queste sono state le parole di Sonia Bongiovanni, fondatrice e direttrice del Movimento Our Voice che, nelle giornate del 30 giugno e del 1° luglio, insieme ai suoi compagni, ha partecipato all’evento R2020. Un’iniziativa della deputata del Gruppo Misto Sara Cunial, ideata insieme al consigliere regionale del Lazio Davide Barillari e all’ex parlamentare Ivan Catalano.
È stato un invito aperto a tutti i cittadini, a gruppi di ogni genere, alle associazioni e ai comitati, parlamentari e amministratori locali. Un appello a tutti coloro che volessero esprimere la propria opinione e presentare delle proposte costruttive, per la riaffermazione dei nostri diritti fondamentali come esseri umani e come cittadini. I temi affrontati infatti sono stati molto vari: la violazione dell’art. 21 della nostra Costituzione, l’assenza di sovranità politica e finanziaria del nostro Paese, l’uscita dalla NATO, gli effetti negativi delle vaccinazioni, la presentazione di nuove possibili politiche ambientali sostenibili, e molto altro ancora.
L’evento ha visto la partecipazione di nomi importanti, come quello di Maria Fida Moro, la figlia di Aldo Moro, sequestrato e ucciso nel 1978 dopo 55 giorni di prigionia. Un caso dietro cui si nascondono purtroppo ancora molti segreti e misteri, che vedono il coinvolgimento di pezzi delle istituzioni, servizi segreti deviati e soggetti internazionali.
Our Voice con Maria Fida Moro
La morte di Moro “è stato un segnale”, ha affermato la figlia, “voluta e perpetrata per motivi internazionali, in tantissimi erano d’accordo nel farlo fuori perché tanto non potevano comprarlo. Il mondo dopo la sua morte si è deteriorato sempre di più. Di fatto a tutti i livelli è stato abbandonato e il suo abbandono corrisponde al regime sotto cui siamo adesso”. E poi ha continuato dicendo che “se tutti lasciamo correre siamo perduti”. Presente nella giornata del 30 giugno c’erano anche lo scrittore e psicoterapeuta Mauro Scardovelli e la giornalista di Pandora Tv Margherita Furlan. Quest’ultima, che per diversi anni ha lavorato al fianco di Giulietto Chiesa, ha portato sul palco di R2020 la voce e la denuncia del suo mentore: “Noi abbiamo un compito, come ci diceva Giulietto, che è quello di ostacolare i padroni universali, che si nascondono per governarci. Ma in questo momento sono in crisi anche loro, perché non sanno bene che strada prendere. Quindi questo è il nostro momento, questa è la nostra forza. Dobbiamo uscire adesso e ricordarci che nei focolai di resistenza ci devono essere tutti i tipi di sovranità: non solo alimentare, sanitaria, di idee, di formazione, diritti e democrazia”, ma anche ha ricordato la Furlan “la sovranità militare”, ossia “il distacco da qualsiasi alleanza di guerra. L’Europa in primis, vista anche la sua posizione geografica, deve uscire dall’alleanza che si chiama NATO prima che sia troppo tardi”.
La denuncia di Our Voice all’evento R2020
Nei vari interventi di tutto si è parlato purtroppo, tranne che di mafia e di lotta al crimine organizzato. Per fortuna, l’importanza di questo fenomeno e delle sue compromissioni con il mondo istituzionale deviato e finanziario, è stato denunciato a gran voce dal movimento Our Voice, invitato a partecipare all’evento dagli organizzatori. I giovani ragazzi hanno preso la parola durante l’evento, sia attraverso interventi e rappresentazioni artistiche sul palco e sia organizzando interviste, come quella alla deputata Sara Cunial.
Nessuno degli attivisti si è trattenuto nell’accusare l’esistenza di quel sistema criminale integrato dentro il quale sono compromessi soggetti appartenenti alle mafie, ai centri massonici, alle forze dell’ordine e al mondo politico, finanziario e bancario. È stata nominata non solo la Trattativa Stato-Mafia, che ha riguardato pezzi delle istituzioni deviate e politici, come il co-fondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri (condannato per concorso esterno in associazione mafiosa), attualmente indagato con Silvio Berlusconi dalla Procura di Firenze come mandanti esterni per le stragi del 1993, ma anche il sistema economico e finanziario italiano e internazionale dentro il quale sono implicati i soldi mafiosi della ‘Ndrangheta provenienti dal traffico mondiale di droga e di stupefacenti.
Our Voice insieme a Sara Cunial
“Questo noi lo dobbiamo dire”, ha affermato Sonia Bongiovanni, “perché giovani come noi devono manifestare e difendere quei magistrati come Nino Di Matteo, Giuseppe Lombardo, e come tantissimi altri che stanno lottando contro questo sistema mafioso e criminale. I responsabili della nostra oppressione sono mafiosi, sono massoni, sono vicini alle banche e alla finanza. Attraverso la lotta alla mafia noi arriviamo a nominare quei responsabili direttamente e li dobbiamo affrontare come giovani cittadini”.
Discorsi e parole che hanno stupito tutti i partecipanti: alcuni hanno applaudito e incitato i ragazzi, mentre altri non hanno fatto mancare critiche e disapprovazione, nel migliore dei casi per ignoranza nel peggiore per omertà. Le relazioni e gli avvenimenti citati dai giovani erano non solo basati su fatti realmente accaduti ma anche e soprattutto su sentenze giudiziali, dichiarazioni di collaboratori di giustizia e indagini di diversi magistrati.
In particolare, il monologo interpretato da Sonia Bongiovanni, Jamil El Sadi e Beatrice Boccali, ha lasciato molti a bocca aperta, sia per la capacità di unire arte e denuncia, sia per la preparazione formativa degli attori che in pochi minuti hanno saputo ripercorrere vicende recenti complicate: il caso Di Matteo-Bonafede nella mancata nomina al Dap, le avvenute scarcerazioni negli ultimi mesi di 376 criminali mafiosi e trafficanti di droga e l’isolamento del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo il quale, proprio in questi giorni, sta conducendo la requisitoria del processo ‘ndrangheta stragista.
Our Voice ha infine lanciato un invito a tutti i cittadini presenti all’evento R2020, per il Sit-In del 10 luglio davanti a Palazzo di Giustizia a Reggio Calabria. Una partecipazione non solo necessaria ma anche doverosa che, al di là delle varie proposte di cambiamento, rappresenterebbe un vero e concreto affronto al sistema criminale che ci opprime e che ci governa.
Visita: ourvoice.it
Foto © Our Voice
ARTICOLI CORRELATI
In Calabria noi diciamo No alla 'Ndrangheta
Sit-in -> In Calabria noi diciamo No alla 'Ndrangheta