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Era diventata uno dei simboli delle proteste nel Paese

Capelli biondi e niente velo: si chiamava Hadis Najafi, aveva appena 20 anni ed è stata uccisa dalle forze di sicurezza iraniane, il 24 settembre, durante le proteste nella città di Karaj, vicino a Teheran.

Con i capelli raccolti in uno chignon era pronta ad affrontare la repressione della polizia e il regime degli ayatollah.

Secondo vari account Twitter, la ragazza era stata raggiunta da sei colpi di proiettile che l'hanno raggiunta al petto, in viso e al collo. La giovane era diventata una delle ragazze simbolo delle proteste: quando affrontava la polizia, era senza velo perché contraria all'hijab obbligatorio e alle leggi discriminatorie della Repubblica islamica. In un video che era circolato sui social, si vedeva chiaramente la giovane legarsi i capelli con l'elastico prima di unirsi ai manifestanti. Un gesto comune a tante ragazze occidentali, fatto ogni giorno, ma che in Iran si può pagare con la vita.

Lo dimostra l'uccisione di Mahsa Amini una ragazza di 22enne arrestata qualche giorno fa dalla polizia morale iraniana perché non indossava correttamente il velo.





L’Alto Rappresentante per la Politica Estera, Josep Borrell, ha dichiarato che “per l’Ue e i suoi Stati membri, l’uso diffuso e sproporzionato della forza contro manifestanti non violenti è ingiustificabile e inaccettabile. I cittadini in Iran, come in qualsiasi altro Paese, hanno il diritto di protestare pacificamente. Tale diritto deve essere garantito in ogni circostanza”. “L’Ue – ha aggiunto – valuterà tutte le opzioni a sua disposizione in vista del prossimo Consiglio Affari esteri, per affrontare l’uccisione di Mahsa Amini e il modo in cui le forze di sicurezza iraniane hanno risposto alle manifestazioni che ne sono seguite”, ha aggiunto.

Intanto, non si placano le manifestazioni contro il governo di Ebrahim Raisi, anche fuori dai confini. Dopo che ieri una manifestazione vicino all’ambasciata iraniana nel Kurdistan iracheno è stata repressa, ad Atene una bomba molotov è stata lanciata nella notte contro l’ambasciata della Repubblica Islamica. Due persone in sella a una moto con il volto coperto hanno scagliato l’ordigno contro il muro della sede diplomatica. Non sono stati causati danni. Sabato pomeriggio, circa 200 persone si sono riunite in piazza Syntagma, nel centro della capitale greca, per denunciare la repressione delle proteste da parte dell’Iran.

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