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bella ciao persiano

Il grido delle donne: “Abbasso la dittatura. Donna, vita e libertà!”

Questa giovane ragazza iraniana (in video) ha cantato 'Bella ciao' in lingua persiana, come gesto di supporto alle proteste seguite all'uccisione di Mahsa Amini una ragazza di 22enne arrestata qualche giorno fa dalla polizia morale iraniana perché non indossava correttamente il velo e poi uccisa.

Sono molti gli account che rilanciano questa clip adducendo la spiegazione sopra trascritta.

I rapporti che arrivano dall’Iran sono allarmanti: sarebbero almeno 50 le persone morte nelle proteste scoppiate il 16 settembre in tutto il Paese in seguito al decesso della ventiduenne curda. Lo riferisce l'Ong Iran Human Rights, che ha sede ad Oslo. L'ultimo bilancio ufficiale diffuso dalla Tv di Stato di Teheran parla di 26 morti tra manifestanti e poliziotti.

Nel frattempo non si fermano le rivolte in Iran al grido di “abbasso la dittatura” e “donna, vita e libertà”, dopo l’uccisione di Mahsa Amini. Le piazze chiedono di sostenere il popolo perché, si legge su alcuni cartelloni, “le persone vengono uccise per la libertà in Iran”. Un fotografo di France Presse ha riportato che durante la manifestazione sono state bruciate anche alcune bandiere del Paese. Il presidente Ebrahim Raisi ha ordinato alle forze dell’ordine di trattare “con durezza” i manifestanti: ci sono stati dall’inizio delle proteste oltre 739 arresti, tra cui 60 donne, ha annunciato il capo della polizia, Azizollah Maleki.

Amnesty International ha denunciato anche la morte di  almeno 4 bambini nelle proteste in Iran: le forze di sicurezza iraniane - i Pasdaran, la milizia paramilitare Basij e gli agenti in borghese - avrebbero sparato "deliberatamente e illegalmente" ai manifestanti.

Le manifestazioni hanno varcato anche i confini nazionali: oltre 300 manifestanti si sono riuniti sotto gli uffici delle Nazioni Unite a Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno, per denunciare “la repressione del regime iraniano”. Il regime al fine di impedire ai manifestanti di organizzarsi, dopo aver bloccato Whatsapp e Instagram, ha deciso di vietare Stalink, l’internet satellitare di Elon Musk.

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