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L’esercito entra nell’ospedale Al Shifa alla ricerca di armi e ostaggi ma senza successo. Gli Usa condannano: non abbiamo dato ok

Hamas ha accettato le linee generali di un accordo con Israele, mediato dal Qatar, che prevede il rilascio di circa 50 ostaggi in cambio di una tregua di tre giorni nella Striscia di Gaza. Lo riporta la Reuters. In linea con l’accordo, Israele dovrà anche rilasciare alcune donne e bambini palestinesi dalle carceri israeliane e aumentare la quantità di assistenza umanitaria consentita nell’enclave palestinese. Tuttavia, se Hamas ha accettato le linee generali dell’accordo negoziato da Doha, Israele non ha ancora detto sì e sta ancora negoziando i dettagli. Non si sa, aggiunge Reuters, quante donne e bambini palestinesi Israele libererebbe dalle sue carceri come parte dell’accordo in discussione.
Intanto, al quarantesimo giorno di guerra sono 11.255 i morti tra i palestinesi, 4.630 i bambini. La situazione è al collasso. Secondo il capo dell’UNRWA Philippe Lazzarini entro stasera resterà senz’acqua il 70% della popolazione di Gaza. “Mentre la carneficina a Gaza raggiunge ogni giorno nuovi livelli di orrore, il mondo continua a guardare scioccato intanto che gli ospedali sono presi di mira, i bambini prematuri muoiono e un’intera popolazione viene privata dei mezzi basilari di sopravvivenza. Non si può permettere che ciò continui”, ha dichiarato in una nota il responsabile degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite Martin Griffiths.

L’esercito è entrato ad Al Shifa ma senza trovare armi o ostaggi
Carri armati israeliani e bulldozer quest’oggi erano nel campus dell’ospedale al Shifa di Gaza, il più grande ospedale a Nord dell’enclave, e oltre 100 soldati israeliani sono entrati all’interno del complesso ospedaliero. Ieri, la Casa Bianca e il Pentagono hanno affermato che Hamas sta immagazzinando armi e gestendo un centro di comando dall’ospedale Al-Shifa. Le osservazioni hanno fatto eco a quelle di Israele, che i funzionari ospedalieri palestinesi e Hamas hanno costantemente respinto.


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“Non abbiamo nulla di cui aver paura o da nascondere”. Lo ha detto il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf Al-Qudra, poco dopo l’inizio del blitz delle forze israeliane nell’ospedale al Shifa di Gaza. “Ci sono solo medici, pazienti e sfollati” all’interno dell’ospedale, ha aggiunto, come riporta Al Jazeera. “All’interno del complesso di Shifa ci sono 1.500 membri del personale medico e circa 7.000 sfollati. Facciamo appello a tutti i Paesi affinché intraprendano azioni urgenti per salvare i pazienti all’interno del Complesso Shifa”, ha aggiunto Al-Qudra su Telegram. Il messaggio è stato pubblicato circa tre ore prima dell’inizio dell’operazione militare dell’esercito israeliano nella struttura. Secondo il personale medico, circa 650 pazienti sono ancora ricoverati nell’ospedale, riporta Al Jazeera. Il ministro della Sanità palestinese, Mai Al-Kaila ha affermato che l’esercito israeliano nell’ospedale di al-Shifa “sta commettendo un nuovo crimine contro l’umanità, il personale medico e i pazienti”. Lo riporta l’agenzia Wafa. Al-Kaila, in un breve comunicato stampa rilasciato all’alba, ha detto di ritenere “le forze di occupazione pienamente responsabili della vita del personale medico, dei pazienti e degli sfollati nel complesso” ospedaliero.
Un giornalista, che si trovava dentro l’ospedale Al-Shifa, ha raccontato alla Bbc che le forze israeliane sono andate di stanza in stanza, piano dopo piano, interrogando tutti, sia il personale che i pazienti, e sono accompagnati da medici e persone che parlano arabo. Il giornalista ha testimoniato inoltre che gli sfollati che si erano rifugiati nel complesso sono stati fatti radunare nel cortile e alcuni sono sottoposti a controlli di sicurezza e portati in località sconosciuta. Gli Usa non hanno dato il loro ok all’operazione israeliana nell’ospedale di Al Shifa a Gaza: lo ha detto in un briefing telefonico il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby.
Non vogliamo vedere uno scontro a fuoco in un ospedale”, ha detto un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca commentando la notizia dell’ingresso delle Forze di difesa israeliane nell’ospedale al Shifa di Gaza. Lo riporta la Bbc. “Non siamo favorevoli a colpire un ospedale dall’alto e non vogliamo vedere uno scontro a fuoco in un ospedale dove persone innocenti, persone indifese, malati che cercano di ottenere le cure mediche che meritano si ritrovano nel fuoco incrociato”, ha dichiarato il portavoce.
Di morti - circa quaranta - già ci sono stati nell’ospedale nella giornata di ieri, ma per le ferite riportate dai colpi di artiglieria e dai raid delle forze armate israeliane. Lo ha reso noto l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha), che cita il ministero della Sanità della Striscia. L’Ocha ha aggiunto che solo uno degli ospedali a Gaza City e nel nord di Gaza è ancora operativo, sia pur a “livello minimo”: tutti gli altri hanno cessato le operazioni a causa della mancanza di energia elettrica, farmaci, ossigeno, cibo e acqua, aggravata dai bombardamenti e dai combattimenti nelle loro vicinanze.





Si tratta dell’ospedale al Ahli di Gaza City, precisa l’Ufficio dell’Onu per gli Affari umanitari, che ospita oltre 500 pazienti ed è l’unica struttura medica in grado di ricoverare pazienti nel nord della Striscia. “Tuttavia - ha sottolineato -, anch’esso deve far fronte a crescenti carenze e sfide”. Tornando ad Al Shifa, gli amministratori dell’ospedale si sono rifiutati di evacuare i pazienti “in strada”: lo ha detto ad Al Jazeera il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf Al-Qudra. “Il direttore dell’ospedale ha detto chiaramente (a Israele) che l’evacuazione deve avvenire attraverso un corridoio umanitario sicuro che protegga gli standard sanitari e prenda in considerazione lo stato dei pazienti all’interno dell’ospedale”, ha affermato il portavoce. “Non possiamo semplicemente evacuare l’ospedale in strada. Sarebbe una condanna a morte” per i pazienti, ha aggiunto. Prima del blitz nell’ospedale, scrive sempre Al Jazeera, il ministero della Difesa israeliano aveva informato il ministero della Sanità palestinese che le sue truppe si stavano preparando a entrare nella struttura. Truppe che questa sera si sono ritirate dalla struttura. Lo ha riportato un collaboratore dell’agenzia Afp sul posto. “L’assalto delle forze di occupazione israeliane al complesso Shifa a Gaza City è una continuazione della guerra genocida che sta conducendo contro il nostro popolo palestinese”, ha commentato, citato dalla agenzia Wafa, l’Olp commentando il blitz concluso nella struttura. Secondo l’Olp "questa intrusione è un nuovo crimine di guerra che si aggiunge ad una serie di crimini commessi dall’occupazione contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania".

Raso al suolo il parlamento di Gaza
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno fatto saltare in aria la sede del Parlamento di Hamas a Gaza City. Lo riferiscono il sito di Ynet e Channel 12. Due giorni fa i soldati della brigata Golani avevano preso il controllo dell’edificio e scattato una foto al suo interno con tre bandiere israeliane. Nel parlamento sedevano solo rappresentanti di Hamas da quando il gruppo aveva preso il potere nella Striscia di Gaza nel 2007.
Israele non fermerà le sue operazioni a Gaza finché le nostre truppe non completino la loro missione: distruggere Hamas e riportare i nostri ostaggi a casa dalle loro famiglie”, ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant incontrando a Tel Aviv il coordinatore Usa per il Medio Oriente Brett McGurck.

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