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Joe Biden, Giorgia Meloni e molti altri capi di Stato del mondo occidentale si sono schierati apertamente a favore di Israele negli attimi più crudi in cui lo stato ebraico sta bombardando innocenti e edifici residenziali nella Striscia di Gaza. “L’approssimarsi di Netanyahu a una vittoria completa aumenterebbe le probabilità di un intervento di Hezbollah in favore di Hamas con l’esplosione del Libano, dove opera un contingente italiano, operazione ‘Leonte’, la cui consistenza massima annuale autorizzata è di 1.256 militari, 374 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei. Lo scontro tra Israele e Hezbollah in Libano investirebbe i soldati italiani”, ha scritto il docente Alessandro Orsini, sulle pagine de Il Fatto Quotidiano.

“È utile che Meloni eviti di farsi risucchiare nel vortice delle dichiarazioni in favore di Netanyahu, i cui comportamenti - è ben noto ai palestinesi - meriterebbero un mandato di cattura della Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità - ha aggiunto -. Il 5 dicembre 2022, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, scriveva: ‘Secondo le Nazioni Unite, il 2022 è stato il peggiore anno dal 2005 per numero di palestinesi uccisi da parte delle forze israeliane: 127, tra cui molti minorenni’. Lo studio scientifico del terrorismo classifica l’azione di governo di Netanyahu come ‘terrorismo di Stato’, come conferma Mohammed Haitham al-Tamimi, il bimbo palestinese di due anni e mezzo ucciso dai soldati di Netanyahu con un proiettile al cervello nei territori occupati, cioè, a casa sua, nel giugno 2023”. In questo contesto, “proiettare la bandiera di Israele su Palazzo Chigi è un comportamento demagogico quanto irresponsabile soprattutto mentre Netanyahu uccide bambini palestinesi bombardando indiscriminatamente Gaza, secondo quanto riporta anche l’agenzia Reuters - ha continuato Orsini -. Inoltre, la retorica di Meloni sulla Palestina è indebolita dalla retorica di Meloni sull’Ucraina. Meloni ha sempre dichiarato che la guerra in Ucraina si risolve con il ritiro dei russi dai territori occupati, immediato e senza condizioni. I musulmani, Arabia Saudita inclusa, si domandano perché Meloni non proponga lo stesso ritiro a Netanyahu. Se gli ucraini occupati hanno il diritto di sparare sui soldati russi occupanti, perché i palestinesi occupati non avrebbero il diritto di sparare sui soldati israeliani occupanti? Si obietterà che Hamas ha sparato sui civili israeliani. Ma anche il governo di Kiev ha sparato sui civili russi in Donbass per otto anni. Non potendo uscire da queste contraddizioni politiche e retoriche, Meloni potrebbe optare per il silenzio in favore dell’Italia e del suo interesse nazionale”.

Foto © Roberto Pisana

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