Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il tribunale del Riesame di Firenze accoglie il ricorso della procura fiorentina. Disposti i domiciliari, ma prima c’è la Cassazione

Il Tribunale del riesame di Firenze ha sciolto la riserva e disposto la misura degli arresti domiciliari, con divieto di contatti con persone diverse dai difensori e dai conviventi, per Salvatore Baiardo, l'ex gelataio di Omegna, amico dei fratelli Graviano. Accolta dunque la richiesta della procura di Firenze.
La misura è stata disposta solo per l'ipotesi di reato di calunnia nei confronti del giornalista Massimo Giletti e del sindaco di Cerasa Giancarlo Ricca e non è immediatamente esecutiva: si deve attendere la scadenza del termine per il ricorso in Cassazione e, laddove la difesa lo presenti, la decisione di conferma della Suprema corte.
La vicenda, a livello giudiziario, nasce lo scorso 28 aprile con la richiesta di arresto di Baiardo, condannato (pena scontata) per aver favorito la latitanza dei due boss stragisti di Cosa Nostra Filippo e Giuseppe Graviano. A chiederne l’arresto è stato il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli (titolare dell'inchiesta insieme al pm Luca Turco sui mandanti esterni delle stragi del '93) e il sostituto Lorenzo Gestri. La richiesta, però, è stata rigettata il 26 maggio dal Gip Antonella Zatini. Quindi è stato presentato ricorso allegando l’integrazione di documenti. La Dda accusa Baiardo di favoreggiamento a Silvio Berlusconi (deceduto) e Marcello Dell'Utri con l'aggravante dell'agevolazione dell'organizzazione mafiosa Cosa Nostra che, per gli inquirenti, è interessata a "non compromettere" le loro figure.
Per i magistrati l'agire di Baiardo "è consapevolmente diretto ad agevolare Berlusconi e Dell'Utri, dal momento che è stato sentito con specifico riferimento a costoro e che lo stesso, per sua stessa ammissione, ha dichiarato di aver conosciuto Silvio Berlusconi e il fratello Paolo e di averli incontrati unitamente a Giuseppe Graviano".
I pm hanno accusato l’ex gelataio di origini siciliane anche di calunnia ai danni del giornalista Massimo Giletti e di aver fornito false indicazioni sulle reali ragioni dell'incontro avuto il 14 febbraio 2011 con Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier. L'incontro sarebbe avvenuto dopo aver cercato infruttuosamente il contatto con il fratello all'epoca Presidente del Consiglio. Tutto questo per l'accusa è un modo per non far emergere i rapporti tra Berlusconi e la famiglia Graviano. Il GIP ha negato la custodia cautelare ma la procura si è opposta e il giudice ha fissato l'udienza il 14 luglio. In quell’occasione però, Baiardo si è ritrovato senza difensore che ha deciso all’ultimo di rinunciare all’incarico e l’udienza è stata rinviata al 5 settembre, data in cui i giudici si sono riservati di assumere la loro decisione sul ricorso presentato. Oggi il Tribunale del riesame ha sciolto la riserva stabilendo, in buona sostanza, che Baiardo va arrestato ma non per l’accusa di aver favorito Berlusconi e Dell’Utri - perché secondo il tribunale gli elementi raccolti dalla procura non sono sufficienti - ma per il reato di calunnia riguardo all'esistenza della foto che ritrarrebbe Berlusconi e Giuseppe Graviano con il generale dei carabinieri Francesco Delfino

La strategia di Baiardo
Il nome di Baiardo è salito alla ribalta, prima con le dichiarazioni rilasciate all’inviato di "Report" Paolo Mondani in cui rivelò che Graviano e i servizi segreti avrebbero avuto una copia dell’Agenda Rossa di Paolo Borsellino (puntata che andò in onda a gennaio 2021), e poi per l’intervista rilasciata a Giletti per “Non è L’Arena” (trasmissione chiusa misteriosamente a metà aprile scorso da Urbano Cairo, poi sentito anche lui dai pm di Firenze).
A Giletti, come noto, nel novembre 2022 Baiardo aveva annunciato l’imminente arresto di un malato Matteo Messina Denaro (arresto avvenuto poi due mesi dopo), aleggiando pure l’ipotesi che si sarebbe fatto catturare “per far fare un arresto clamoroso”. Possibile che la sua sia stata solo una profezia azzeccata? No. O almeno, non secondo alcuni dei magistrati più importanti nella lotta a Cosa Nostra come Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita. I quali, più volte, hanno valutato Baiardo come soggetto a conoscenza di aspetti segreti interni all’élite di Cosa nostra. Una dote che possiede, come sostiene l’ex procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato, grazie al rapporto con i Graviano, in particolare con Giuseppe (alias “Madre Natura”). E’ possibile che dal carcere, dove Graviano è recluso, sia arrivato l'ordine di lanciare questi messaggi criptati su cui fare leva - questa sarebbe la strategia del boss di Brancaccio - per ottenere dei benefici detentivi a titolo personale e in generale per Cosa Nostra. Secondo Scarpinato, Graviano si fa da portavoce della mafia, rappresentando, in un certo senso, le volontà dell’organizzazione tutta (del resto aveva già lanciato messaggi politici durante il processo ‘Ndrangheta stragista) e Baiardo, pertanto, veste i panni di portavoce del portavoce. Del resto, diceva il senatore ad “Atlantide”, “Non puoi dire certe cose se non sei autorizzato, sennò sei morto, se lo fai è perché sei il portavoce di qualcuno”.
Baiardo, infatti, lancia continui messaggi in codice, dice e non dice, lancia il sasso e nasconde la mano sperando, probabilmente, che chi deve ascoltare recepisca e agisca di conseguenza. Baiardo, per esempio, più volte ha mosso critiche all’ergastolo ostativo, al regime di carcere duro, al sistema dei pentiti. Tutti strumenti straordinari che Graviano, come tutta Cosa nostra, vorrebbe vedere affondati. Nel frattempo Baiardo si è organizzato per la sua discesa in politica. L’ex gelataio, quest’anno, ha fondato il partito “Avanti Italia” e ha lanciato una raccolta fondi per candidarsi alle europee. A giugno aveva annunciato sul suo profilo Tik Tok che cinque deputati di Forza Italia, il partito fondato, guarda caso, da Berlusconi e Dell’Utri, lo hanno cercato e hanno firmato con lui un accordo per entrare nel suo movimento. Uno dei vertici del partito, sentito da Open, ha bollato subito la cosa come una patacca: “Sono illazioni, è una stronzata”. Si vedrà. Intanto Baiardo, dopo la sentenza del Riesame, ha cose più importanti a cui pensare.

ARTICOLI CORRELATI

Respinta richiesta di arresto a Baiardo, Pm di Firenze: agevolò Berlusconi e Dell'Utri

Caso Baiardo: Urbano Cairo e Paolo Berlusconi convocati dalla procura di Firenze

Baiardo indagato anche per false dichiarazioni a pm. Riesame si riserva su arresto

Baiardo torna a ''colpire'' sui social. Tescaroli nel mirino

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos