Il 26 maggio scorso il GIP Antonella Zatini aveva rigettato la richiesta avanzata dal procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli (titolare dell'inchiesta insieme al pm Luca Turco sui mandanti esterni delle stragi del '93) con la quale aveva richiesto il 28 aprile scorso l'arresto di Salvatore Baiardo, già condannato per favoreggiamento semplice nel 1997 ai due boss di Cosa Nostra Filippo e Giuseppe Graviano.

Le accuse rivolte all'ex gelataio di Omegna dai pm fiorentini e dal sostituto Lorenzo Gestri sono quelle di favoreggiamento a Silvio Berlusconi (deceduto) e Marcello Dell'Utri con l'aggravante dell'agevolazione dell'organizzazione mafiosa Cosa Nostra che, per gli inquirenti è interessata a "non compromettere" le loro figure.

Per i magistrati, come riportato da Marco Lillo sul 'Fatto Quotidiano'sul 'Fatto Quotidiano', l'agire di Baiardo "è consapevolmente diretto ad agevolare Berlusconi e Dell'Utri, dal momento che è stato sentito con specifico riferimento a costoro e che lo stesso, per sua stessa ammissione, ha dichiarato di aver conosciuto Silvio Berlusconi e il fratello Paolo e di averli incontrati unitamente a Giuseppe Graviano".

I pm hanno accusato Baiardo anche di calunnia ai danni di Massimo Giletti e di aver fornito false indicazioni sulle reali ragioni dell'incontro avuto il 14 febbraio 2011 con Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier. L'incontro sarebbe avvenuto dopo aver cercato infruttuosamente il contatto con il fratello all'epoca Presidente del Consiglio. Tutto questo per l'accusa, come riportato da Lirio Abbate su 'Repubblica', è un modo per non far emergere i rapporti tra Berlusconi e la famiglia Graviano. Il GIP ha negato la custodia cautelare ma la procura si è opposta e il giudice ha fissato l'udienza il 14 luglio.

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Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi @ Imagoeconomica


La richiesta di arresto e il favoreggiamento agli indagati
Va ricordato che l'accusa di stragi in relazione ai fatti del '93 - '94 contro Berlusconi e Dell'Utri è già stata archiviata più volte su richiesta degli stessi pm di Firenze e che il GIP non ritiene provati.
Per poter permettere all'ex gelataio di sostenere la propria difesa i pm hanno depositato circa mille e cinquecento pagine di documenti, a disposizione dell'indagato, in cui è stata riportata anche l'accusa per agevolazione mafiosa ex articolo 416 bis n.1.
Per i pm, Baiardo avrebbe compiuto il reato di favoreggiamento perché avrebbe fatto dichiarazioni mirate a "ricostruire i rapporti esistenti tra i citati Giuseppe e Filippo Graviano e gli indagati Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri in modo difforme rispetto a quanto realmente accaduto, dosandole abilmente con narrati veridici".
Baiardo, sempre secondo i pm, avrebbe favorito gli indagati (ora solo Marcello Dell'Utri data la scomparsa dell'ex premier) "con l'aggravante di aver agevolato l'associazione denominata  Cosa nostra, interessata a non compromettere le figure di Silvio Berlusconi, quale referente istituzionale, e Marcello Dell'Utri, legato all'organizzazione, ed entrambi parti, secondo l'ipotesi d'accusa, dell'accordo stragista, funzionale allo scambio tra il compimento dei delitti citati e interventi sulla legislazione afferente, fra l'altro, al regime detentivo applicato ai detenuti per mafia".
Si tratta di accuse gravissime - tutte da riscontrare - e che il GIP nella sua ordinanza di rigetto non ha recepito.Baiardo avrebbe messo anche in opera "condotte" che miravano anche a screditare i collaboratori di giustizia, Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina, che nell'inchiesta sulle stragi parlano di Dell'Utri e Berlusconi e dei loro contatti con Graviano. In particolare è stato creato un alibi che colloca Graviano il 19 luglio 1992 ad Omegna. Alibi che i pm hanno dimostrato essere falso. 

L'incontro con Paolo Berlusconi
La Procura intendeva mettere in stato di arresto Baiardo, e nonostante il suo ricorso sia stato respinto, hanno ripresentato la richiesta di arresto nel successivo appello al Riesame di 50 pagine il 5 giugno scorso. La motivazione di questa richiesta si basa anche sul fatto che Baiardo, secondo la tesi dei pm ancora da verificare, avrebbe fornito informazioni false e comunque vaghe sul vero motivo dell'incontro avvenuto il 14 febbraio 2011 nella sede de 'Il Giornale' con Paolo Berlusconi. Questo incontro si è realmente svolto dopo che Baiardo ha cercato invano di contattare suo fratello Silvio, all'epoca Presidente del Consiglio dei Ministri, il 3 febbraio precedente dello stesso anno. Per i pm avrebbe mentito "per non far emergere i rapporti tra costoro e i fratelli Graviano". A verbale Baiardo avrebbe detto: "Dopo aver cercato di contattare Silvio Berlusconi, mi sono rivolto a Paolo Berlusconi, l'incontro è avvenuto il giorno di San Valentino". "Conoscevo già Paolo Berlusconi - aveva detto - perché lo avevo incontrato all'Hotel Quark a Milano dove avevo accompagnato una o due volte nel 1992 Giuseppe Graviano; compresi dal primo incontro cui ho assistito, che i due Berlusconi e Giuseppe Graviano già si conoscevano, e ricordo che Graviano si è presentato con il proprio nome". Tutte affermazioni negate dai diretti interessati e considerate non riscontrate dal GIP.

La presunta foto tra Berlusconi, Graviano e Delfino
Baiardo è stato inoltre accusato di calunnia nei confronti di Massimo Giletti. Questa accusa è derivata dalle sue dichiarazioni con i pubblici ministeri il 27 marzo scorso, quando ha negato di aver mai discusso con Giletti della presunta foto Graviano-Delfino-Berlusconi. In sostanza, Baiardo avrebbe sostenuto, secondo i magistrati, che nelle sue testimonianze precedenti, Giletti avesse mentito ai pubblici ministeri.
Nell'ordinanza di rigetto il GIP sostiene "seri dubbi" sull'esistenza della foto della quale Baiardo ha parlato con Giletti, secondo il racconto del giornalista. Il GIP ritiene possibile che l'unico intento del gelataio di Omegna fosse quello di far credere ai giornalisti che esistesse la foto solo per lucrare soldi; Baiardo è in mala fede, secondo il giudice, ma la sua condotta non arriva a configurare la calunnia. 

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