I pm di Firenze Luca Tescaroli e Luca Turco, che indagano sui cosiddetti 'mandati esterni delle stragi del '93, hanno convocato l'editore Urbano Cairo per rendere dichiarazioni come persona informata sui fatti.
I magistrati, come riporta il "Fatto Quotidiano" vogliono vederci chiaro in merito alla chiusura del programma condotto da Massimo Giletti "Non è l’Arena".
Ricordiamo che Cairo ha sempre sostenuto che la scelta fu editoriale e solo sua.
Inoltre, in quei giorni Massimo Giletti e la redazione del programma stavano preparando la puntata numero 195 che, com'è noto, era incentrata sulle inchieste di Firenze sulle stragi in cui era (sottolineiamo il passato) indagato Silvio Berlusconi e il suo braccio destro Marcello Dell'Utri, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, pena scontata.
Tra l'altro Giletti, come si apprende, aveva anche contattato il "Fatto" al fine di mettere in scena le conversazioni e le notizie contenute nelle informative della Dia.
Nel solco di quello che rimane solo un’ipotesi investigativa ancora da verificare e che allo stato non è dimostrata, la Dia aveva raccolto sufficienti indizi per ritenere che i riferimenti di Giuseppe Graviano nel colloquio con Umberto Adinolfi, siano per il coinvolgimento di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri nella strage dell’Olimpico di Roma del 23.1.1994 e non per altri episodi, mai riscontrati.
Inoltre, in un colloquio intercettato in cella del 14 marzo 2017 “è lo stesso Graviano (si legge nell'informativa) che imputa a Silvio Berlusconi di essere il mandante delle stragi...‘Tu mi stai facendo morire in galera... che sei tu l’autore... io ho aspettato senza tradirti...’”.
Tutte dichiarazioni che sono sempre state bollate come calunniose e infondate da Berlusconi e dai suoi legali.
La presunta foto tra Graviano, Berlusconi e Delfino
Così come riportato da più organi di informazione Giletti è stato sentito dai magistrati della Procura di Firenze in due occasioni: il 16 dicembre 2022 e lo scorso 23 febbraio.
Il giornalista è stato convocato dai pm Turco e Tescaroli proprio dopo la puntata dell'intervista a Baiardo in quanto vogliono sapere se quest'ultimo “avesse la disponibilità di materiale relativo ai fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, inerente agli indagati Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”.
Ed è a quel punto che Giletti ha raccontato che Baiardo gli mostrò una foto dove presumibilmente era ritratto Berlusconi con altre persone che, a detta dello stesso gelataio di Omegna, sarebbero il boss Giuseppe Graviano ed il generale dei carabinieri Francesco Delfino (generale dell’Arma passato anche dai Servizi segreti).
Una foto che, qualora fosse esistente potrebbe rappresentare un'importante prova dei rapporti tra Berlusconi e il boss Graviano prima dell’arresto di quest’ultimo.
Rapporti che, come abbiamo già evidenziato, Graviano ha riferito a processo essere di natura economica e che lo stesso Berlusconi, tramite i suoi legali, ha sempre negato (anche l'avvocato Giorgio Perroni ha parlato di "accuse infondate e offese gravissime", riservandosi "di adire in tutte le competenti sedi giudiziarie contro questo uso indegno di informazioni riservate").
La fine di trovare delle conferme i pm fiorentini hanno intercettato e videoregistrato il 21 gennaio 2023 due incontri in hotel a Roma tra Baiardo e Giletti, in occasione di una trasmissione. Poi il 23 febbraio hanno interrogato di nuovo il conduttore per chiedergli ancora della foto, alla quale aveva fatto accenno negli incontri videoregistrati dalla Dia, con Baiardo.
Successivamente Report ha mandato in onda (il 23 maggio) un'intervista registrata mesi prima a telecamera nascosta nella quale Baiardo conferma all’inviato Paolo Mondani l’esistenza della foto. Anzi ci sarebbero (forse) tre foto. Salvo poi il giorno dopo smentire tutto su Tik Tok.
Sempre sul social Salvatore Baiardo ha puntato il dito recentemente contro il procuratore aggiunto di Firenze, Luca Tescaroli, perché lo scorso 26 maggio avrebbe osato chiedere l'arresto di Baiardo, almeno secondo il racconto fatto dallo stesso ex gelataio di Omegna.
Sempre secondo Baiardo la richiesta di custodia cautelare in carcere sarebbe stata rigettata dai giudici e il procuratore Tescaroli avrebbe fatto opposizione con una camera di consiglio che sarebbe fissata per il prossimo 14 luglio.
E sempre il gelataio di Omegna, raggiunto dal quotidiano, ha riferito di non sapere "nulla di più di quello che mi è stato notificato dalla Dia", ovvero "due fogli nei quali c’è scritto che il 14 luglio ci sarà la camera di consiglio sull’opposizione del pm Tescaroli al rigetto della sua richiesta di custodia cautelare nei miei confronti. Quindi non conosco il reato che mi contestano, vedo solo che il gip ha subito rigettato la richiesta del pm. Cercherò di saperne di più dai miei legali”.
Fonte: ilfattoquotidiano.it
Foto © Imagoeconomica
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