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Intervista esclusiva di ANTIMAFIADuemila al fratello del giudice ucciso in via D’Amelio

Ci stiamo avvicinando al 19 luglio, la commemorazione di Paolo, gli organi di stampa continuano a dire che c'è un'antimafia divisa e che ci sono delle frange antagoniste.
Innanzi tutto io non voglio sentir neanche parlare di commemorazione perché è un termine che pesa purtroppo per quello che è successo nell'ultimo periodo: il 23 maggio quando c'è stato un corteo di giovani bloccato prima che potessero andare a rendere onore a Giovanni Falcone. È una cosa che veramente mi ha pesato tanto che avevo deciso di non andare alla caserma Logaro, alla Questura, perché non avrei mancato di far sentire la mia protesta.
Si tratta di una commemorazione di persone che hanno perso la loro vita e allora ho deciso di andarci lo stesso ma di astenermi dal parlare.
Io aspetto il 19 luglio perché il corteo degli antagonisti come lo chiamano io lo aspetterò a braccia aperte.
Questa antimafia sociale è la benvenuta, è la vostra casa.

Siamo ormai a trentun anni da quel terribile '92 e ancor oggi la classe politica continua a non voler cercare la verità.
Non solo. Siamo arrivati alla riforma Nordio, che è praticamente la conclusione del manifesto di rinascita democratica di Licio Gelli. Gli ultimi punti di quel manifesto vengono attuati attraverso la separazione delle carriere dei magistrati, attraverso l'attentato all'indipendenza della magistratura e addirittura si vuole arrivare a eliminare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. È proprio la vendetta della politica sulla magistratura e il volere assicurarsi il salvacondotto perpetuo.

Che messaggio mandi a quei magistrati che ancora oggi si ostinato a cercare la verità come il dottore Nino Di Matteo e Luca Tescaroli?
L'unica buona notizia che ho sentito e questa indagine di Firenze in cui continuano ad indagare anche dopo la morte di Berlusconi che era uno dei due indagati assieme a Marcello Dell'Utri.
È una notizia positiva rispetto alle sentenze che abbiamo sentito negli ultimi giorni.
Attraverso la riforma del concorso esterno si vuole fare piazza pulita di questa e di altre inchieste che ci sono pendenti da parte di alcuni magistrati che continuano a fare il loro dovere.

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