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Il Pontefice ha ospitato in Vaticano Stella Moris Assange, moglie del fondatore di Wikileaks che rischia l'estradizione in Usa

Questa mattina Papa Francesco ha ricevuto in udienza Stella Moris Assange, moglie di Julian Assange, fondatore di Wikileaks che da 4 anni si trova recluso nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh dopo essere stato perseguitato per anni con l’accusa di aver rivelato segreti di Stato con la sua piattaforma.
Una notizia trapelata dal profilo Instagram di Stella Assange, poi confermata anche dalla Santa Sede. Assange, australiano, nel 2010 ha reso pubblici documenti top secret sui crimini di guerra statunitensi in Iraq e Afghanistan. Da quel giorno è iniziata una vera e propria persecuzione durata anni, conclusa con la polizia londinese che nel 2019 ha fatto irruzione nell’ambasciata ecuadoriana della capitale inglese e lo ha prelevato di forza. Da quel giorno è rinchiuso in un carcere assieme a terroristi efferati.
L’editore australiano ha contribuito a diffondere documenti riservati su crimini di guerra commessi dalle forze americane in Iraq e Afghanistan, e tanto altro. Su di lui pendono 17 capi d’accusa, per un totale di 175 anni di prigione circa, per aver rivelato - tra le altre cose -, i crimini contro l’umanità commessi dall’Occidente in Afghanistan e in Iraq durante le cosiddette “guerre al terrore” “made in Usa”. Gli Stati Uniti lo vogliono processare e condannare per cospirazione e spionaggio. 
Assieme alla moglie, il Papa ha ospitato anche i figli di Assange. “Questa mattina il Papa ha concesso a me e ai nostri figli un'udienza privata. Siamo sopraffatti”, ha tweettato Stella Morris, dopo l'udienza in Vaticano con Bergoglio. Per l’occasione ha scelto di vestirsi con un abito nero, come fosse una vedova. Come a voler evidenziare il suo destino se il marito continua a restare recluso.
In un'intervista rilasciata ad Associated Press dopo l'udienza, Stella Assange ha detto che il fatto di averla ricevuta è una prova della "continua dimostrazione di sostegno per la situazione della nostra famiglia" del Papa e della preoccupazione per le sofferenze del marito. "Ci ha dato grande conforto e consolazione e siamo estremamente grati che si sia rivolto alla nostra famiglia in questo modo - ha aggiunto -. Capisce che Julian sta soffrendo ed è preoccupato". La moglie di Assange ha ricordato che il Pontefice aveva inviato una lettera al marito nel marzo 2021, durante un periodo particolarmente difficile. Inoltre, durante l’incotnro, Stella ha regalato al Pontefice due foto del giorno del loro matrimonio avvenuto lo scorso anno. “La prigione di Belmarsh ci ha stranamente proibito di condividere le foto del nostro matrimonio con la stampa o di pubblicarle sui social media”, ha tweettato.
Solo pochi giorni fa, Stella Assange assieme a migliaia di attivisti di tutto il mondo ha manifestato a Parliament Square, a Londra, in un’iniziativa promossa dalla "Don't Extradite Assange". L’incontro di oggi è un segno importante. Forse, suggerito dal presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva con cui il Santo Padre si è incontrato nelle scorse settimane, e in seguito al quale ha rilasciato dichiarazioni anche in difesa del fondatore di Wikileaks. Ma al di là di ciò che può aver fatto o meno Lula, è un dato oggettivo che l’incontro di oggi è un segno importante. È l’ennesima dimostrazione che questo pontificato, o meglio, che Papa Francesco decide di mettersi contro il “sistema” che, in questo caso, opprime e punisce la libertà di espressione e di pensiero. E dimostra, ancora una volta, di essere un punto di riferimento per la tutela dei diritti umani.

Realizzazione grafica by Paolo Bassani

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