Il fratello del giudice ucciso in Via d’Amelio: “Ora spero che i Graviano decidano di collaborare”
Secondo lei Berlusconi sapeva la verità sulla strage di via d'Amelio?
"Assolutamente sì".
E quali altri segreti avrebbe potuto sapere?
"I segreti riguardano la verità sulle stragi del '92 e del '93. Ora con la sua morte si chiuderanno probabilmente le inchieste per morte dell'indagato e quindi la verità non la sapremo mai".
Ma "con la morte di Berlusconi ora possiamo sperare che i Graviano decidano di collaborare con la magistratura".
Così Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino, in un’intervista a Giorgia Venturini di Fanpage.
"I Graviano - ha continuato Borsellino - speravano che Berlusconi li potesse aiutare a uscire dal carcere. Speravano in un aiuto dalla politica. Ora spero che, siccome non possono più sperare di essere ascoltati da Berlusconi, decidano di collaborare. Anche se questo sarà molto difficile".
In merito alla morte dell'ex premier Borsellino ha detto di sperare che "non riposi in pace così come non riposeranno in pace tutte le vittime delle stragi di mafia nel nostro Paese e sul quale c'è ancora un forte punto interrogativo. Berlusconi era ancora indagato dalla Procura di Firenze (insieme a Dell'Utri) come mandante esterno delle stragi del 1992 e del 1993. Purtroppo non potrò confidare in una giustizia".
Fonte: fanpage.it
Foto © Paolo Bassani
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